Buongiorno dottoressa,
le scrivo per un problema che mi fa soffrire e fatico a dimenticarmene: riguarda il rapporto con una delle mie più care amiche. Lucia ed io ci conosciamo sin da quando eravamo bambine e di lei ho sempre apprezzato l' onestà, l’intelligenza e l’integrità. Mi aveva anche confidato di aver subito ingiustizie per restare fedele ai suoi valori. Ma recentemente è accaduto un fatto che mi ha fatto vedere un altro aspetto di lei, che non avevo mai immaginato e cambia l'immagine che avevo di lei. Ma al contempo mi sembra impossibile e questo un po' mi tortura. Suo fratello si è comportato in modo disonesto con me proprio sfruttando il fatto che io ero amica di sua sorella e quando ho fatto presente a Lucia cosa stava accadendo, mi ha risposto male e si è asserragliata dalla parte del fratello. In questa circostanza lei ha mostrato senza dubbio di chiudere gli occhi e buttare la nostra amicizia a mare e tutto per un po' di denaro e per qualcuno che si era comportato male. Per questo io mi sono sentita tradita due volte perché non mi sono cautelata come avrei fatto con un estraneo. È vero anche che nella nostra amicizia questo è il primo momento di verità. Mi tocca realizzare che le manca del tutto il coraggio della verità e sento che mi ha tradito per tramite di un’altra mano. Come se mi avesse colpito alle spalle per futili motivi. E questo lo trovo ancora più oltraggioso. Cosa devo fare?
Antonella
Cara Antonella,
comprendo il suo dispiacere, noi soffriamo per amore, ma anche per l'amicizia. L'amico è proprio quello con il quale penso di essere al sicuro, al quale racconto le mie vicissitudini e da cui non mi difendo. Ma se mi sento tradito sono sommerso da uno struggimento, lo stesso struggimento, certo a diverse proporzioni, che prova il protagonista del romanzo: L'amico ritrovato, quando con la presa del potere di Hitler iniziano le persecuzioni contro gli ebrei e lui si accorge che l’amico appoggia il regime nazista che ha causato la morte dei suoi familiari e lo costringe a emigrare.
Anche se stiamo abbracciando sempre più gli stili di vita di altre popolazioni che enfatizzano la competizione e l’utilitarismo, nella nostra tradizione hanno ancora un posto molto importante la lealtà, l’affetto e la parola data.
Nel suo caso mi sembra di capire che lei abbia in ogni caso fatto un errore, ha trasferito le qualità della sua amica al fratello e questi ha spregiudicatamente approfittato della situazione.
Vi è un detto, che è anche la regola base dell’algebra ( + x += +; +x - = - ): gli amici dei miei amici sono miei amici.
E questo talvolta è vero, ma non possiamo certo generalizzare. Le persone stanno molto più attente a trattare bene gli amici degli amici quando sono inserite in un gruppo lavorativo o di tipo politico, perché sanno che possono avere a loro volta conseguenze spiacevoli. Se devono fare uno sgarbo lo fanno a un terzo, neutrale. E nel suo caso evidentemente questo signore non aveva timori, mentre lei si aspettava una reazione dalla sua amica, che agisse per rimettere le cose a posto. Ma quando si toccano ambiti particolari, come i genitori, il fidanzato, i fratelli.... le cose possono essere molto diverse, soprattutto quando ci sono di mezzo i soldi. Occorre essere prudenti perché scattano meccanismi imprevedibili.
Mi sembra di capire che il danno ormai è fatto e l'unica arma in suo possesso è non lasciarsi turbare oltre da questa faccenda. Agisca come se avesse davanti un ente impersonale e poi se la butti alle spalle; non si lasci contaminare da brutti pensieri, le persone agiscono come sono capaci ed evidentemente questo è il meglio che la sua amica sa fare.
Penso che Lucia sappia bene che il fratello ha sbagliato, ma non ha il coraggio di ammetterlo perché è suo fratello. Ma sbaglia perché perde un'amica e suo fratello farà peggio in seguito.
Cristina Cattaneo Beretta