Gli amici dei miei amici sono miei amici?

21 Dicembre 2019



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Buongiorno dottoressa,

le scrivo per un problema che  mi fa soffrire e fatico a dimenticarmene: riguarda il rapporto con una delle mie più care amiche. Lucia ed io ci conosciamo sin da quando eravamo bambine e di lei ho sempre apprezzato l' onestà, l’intelligenza e l’integrità.  Mi aveva anche confidato di aver subito ingiustizie per restare fedele ai suoi valori. Ma recentemente è accaduto un fatto che mi ha fatto vedere un altro aspetto di lei, che non avevo mai immaginato e cambia l'immagine che avevo di lei. Ma al contempo mi sembra impossibile e questo un po' mi tortura.  Suo fratello si è comportato in modo disonesto con me proprio sfruttando il fatto che io ero amica di sua sorella e quando ho fatto presente a Lucia cosa stava accadendo, mi ha risposto male e si è asserragliata dalla parte del fratello. In questa circostanza lei ha mostrato senza dubbio di chiudere gli occhi e buttare la nostra amicizia a mare e tutto per un po' di denaro e per qualcuno che si era comportato male. Per questo io mi sono sentita tradita due volte perché non mi sono cautelata come avrei fatto con un estraneo. È vero anche che nella nostra amicizia questo è il primo momento di verità. Mi tocca realizzare che le manca del tutto il coraggio della verità e sento che mi ha tradito per tramite di un’altra mano. Come se mi avesse colpito alle spalle per futili motivi. E questo lo trovo ancora più oltraggioso. Cosa devo fare?

Antonella

 

Cristina Cattaneo BerettaCara Antonella,

comprendo il suo dispiacere, noi soffriamo per amore, ma anche per l'amicizia. L'amico è proprio quello con il quale penso di essere al sicuro, al quale racconto le mie vicissitudini e da cui non mi difendo. Ma se mi sento tradito sono sommerso da  uno struggimento, lo stesso struggimento, certo a diverse proporzioni, che prova il protagonista del romanzo: L'amico ritrovato, quando con la presa del potere di Hitler iniziano le persecuzioni contro gli ebrei e lui si accorge che l’amico appoggia il regime nazista che ha causato la morte dei suoi familiari e lo costringe a emigrare.

Anche se  stiamo abbracciando sempre più gli stili di vita di altre popolazioni che enfatizzano la competizione e l’utilitarismo, nella nostra tradizione hanno ancora un posto molto importante la lealtà, l’affetto e la parola data.

Nel suo caso mi sembra di capire che lei abbia in ogni caso fatto un errore, ha trasferito le qualità della sua amica al fratello e questi ha spregiudicatamente approfittato della situazione.

Vi è un detto, che  è anche la regola base dell’algebra  ( + x += +; +x - = - ):   gli amici dei miei amici sono miei amici.

E questo talvolta è vero, ma non possiamo certo generalizzare.  Le persone stanno molto più attente a trattare bene gli amici degli amici  quando sono inserite in un gruppo lavorativo o di tipo politico, perché sanno che possono avere a loro volta conseguenze spiacevoli. Se devono fare uno sgarbo lo fanno a un terzo, neutrale. E nel suo caso evidentemente  questo signore non aveva timori, mentre lei si aspettava una reazione dalla sua amica, che agisse per rimettere le cose a posto.  Ma quando si toccano ambiti particolari, come i genitori, il fidanzato, i fratelli....  le cose possono essere molto diverse, soprattutto quando ci sono di mezzo i soldi. Occorre essere prudenti  perché scattano meccanismi imprevedibili.

Mi sembra di capire che il danno ormai è fatto e l'unica arma in suo possesso è non lasciarsi turbare oltre da questa faccenda. Agisca come se avesse davanti un ente impersonale e poi se la butti alle spalle; non si lasci contaminare da brutti pensieri, le persone agiscono come sono capaci ed evidentemente questo è il meglio che la sua amica sa fare.

Penso che  Lucia sappia bene che il  fratello ha sbagliato, ma  non ha il coraggio di ammetterlo perché è suo fratello. Ma sbaglia perché perde un'amica e suo fratello farà peggio in seguito. 

Cristina Cattaneo Beretta

 

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (la nave di Teseo 2020), 1989-2019 Il rinnovamento del mondo (La nave di teseo, 2021)

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