Ignoranza

22 Febbraio 2019



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L’altra sera ho assistito ad un dibattito televisivo in cui erano presenti quattro persone, due grandi giornalisti esperti di economia e due donne (ma potevano essere due uomini) che non ne sapevano niente, assolutamente niente.

Il risultato è stato che le persone che non sapevano niente sono riuscite a surclassare, rendere muti quelli che sapevano. In che modo? Gridando le loro stupidaggini come verità incontrovertibili e scartando tutte le obiezioni serie con un gesto di rifiuto. Poi citavano fatti inesistenti, cifre inventate, con la sicurezza dogmatica che solo l’ignorante fanatico può avere. Ripetevano slogan detti dai loro capi, luoghi comuni che circolano su internet dove ciascuno racconta le frottole che vuole.

Ed ho pensato che il popolo da solo non può governarsi perchè da solo finisce in balia di demagoghi spregiudicati, di fanatici, talvolta di squilibrati e viene istupidito con menzogne, false notizie. Come è successo col comunismo, col nazismo, col fascismo. Mi viene in mente il fascismo quando il duce chiedeva: “Volete burro o cannoni?” e la gente rispondeva ottusamente: “Cannoni” o, alla domanda: “Volete la vita comoda?” rispondeva “No”. Ed è successo lo stesso quando la folla gridava: “Barabba” al posto di Gesù Cristo, o quella che applaudiva quando ghigliottinavano Lavoisier, il padre della chimica moderna.

Il popolo ha bisogno di gente che sa, di studiosi, di giornalisti, di politici esperti che insegnano a ragionare e garantiscono una informazione corretta. Allora il popolo può decidere liberamente. Ma non può farlo quando viene informato da gente che non sa, che mente.

Pericle aveva saggiamente evitato la guerra con Sparta ma, dopo la sua morte, il popolo ateniese seguì gli esaltati che la scatenarono e Atene fu sconfitta.

Noi oggi in Italia non siamo in una situazione diversa. Si è diffusa l’idea che “uno è uguale ad uno”, cioè che abbia lo stesso valore l’idea del più ignorante rispetto a chi sa. E si è prodotta una confusione mentale pericolosa. Sono le situazioni in cui i paesi prendono strade folli, e vanno in malora come è successo in Venezuela.

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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