Il muro invisibile: La lotta per ritrovare se stessi

29 Marzo 2025



Foresta lussureggiante con cielo nuvoloso al tramonto

Questo scritto non è un saggio nel senso tradizionale, ma un’immersione nei paesaggi emotivi e simbolici che ognuno di noi può incontrare dentro di sè. Attraverso immagini e metafore, rappresenta il coraggio necessario per affrontare i confini invisibili della mente e dell’anima, superando le proprie paure e riscoprendo la propria essenza (ndr).

 

Il confine è una linea retta, dritta, davanti a me si erige come un muro invisibile, invalicabile, abitato da contrabbandieri e briganti che passano in varchi sospesi tra grondaie invisibili, entrano ed escono trafugando reliquie di poeti sgrammaticati e di cantanti stonati, seguiti da caporali e fantini che danno senso alle mie paure.

Sbarro gli occhi e tremando alzo il piede, che pesante si muove lento e si alza stento nel vuoto, vacillo in cerca di un centro, equilibrio incerto; in silenzio, solo resto inverso. Riempio i polmoni di aria, cercando la leggerezza in volo nelle ali di un angelo.

Vertigini in un lampo, il mio piede trema senza scampo, oltre il confine, oltre me stesso, oltre questo muro che cresce dentro di me, mentre il resto del mio corpo passa il limite.

E così Varco il confine in un tratto, dentro una frazione di un tempo finito, mi ritrovo oltre ogni possibilità, solo su un selciato rosa dipinto dai miei sogni proibiti.

Il volto si distende, gli occhi al cielo, un sorriso accennato; alle spalle, allentano, la tensione e il peso che portano diventa sopportabile.

Quanto male, quanto dolore nel passaggio oltre il confine; guardo dietro, da dentro, dietro il confine non c’è. Dov’è quel muro che mi ha fermato per anni? Dov’è la paura, il dolore e tutto quel male… Ora è inutile.

Io, il selciato, l’aria fresca e il vuoto, un vuoto da riempire; sono nato oggi dopo essere morto cento volte sotto il muro della Gerusalemme celeste.

Celeste come l’azzurro di questo cielo e sotto questo cielo, io, solo con un poeta guerriero che mi segue come l’ombra segue la luce, i fogli come scudi, le penne come spade, mi tocca e mi riporta a casa.

In un attimo, oltre il confine, in uno spazio senza tempo, legato da stringhe invisibili. Riconosco il sentimento, me stesso.

Mi commuovo per la purezza di un attimo oltre il confine, senza uscite.

Ora raccolgo quello che resta e inizio a camminare veloce, veloci, veloci, sempre più veloce; tu non chiedermi dove vado, non chiedermi dove corro, tieni il passo e corri con me incontro alle possibilità infinite perché non è mai troppo tardi. Nessuno può fermarci, e quando arriva il momento, questo momento brilla, brilla più che puoi!

Perché il tuo amore brilla dentro di te.

 

Condividi questo articolo

Luigi Crespi

Sondaggista e pubblicitario, spin doctor, coach e autore cinematografico. Ha lavorato per grandi aziende italiane e per grandi imprenditori.

ARTICOLO PRECEDENTE
×