Imprinting – inganni e splendori della nostra origine

3 Ottobre 2021



Imprinting - inganni e splendori della nostra origine
Imprinting - inganni e splendori della nostra origine

IMPRINTING

Chi ha adottato un cucciolo al canile presto si accorge di alcuni comportamenti particolari che istintivamente giustifica attraverso l'abbandono o maltrattamenti o situazioni traumatiche. Questo si verifica anche nelle adozioni di bambini e nella propria storia personale. Siamo il risultato di esperienze precoci dove il clima emotivo con il suo stile di attaccamento, anche se dimenticato, ritorna nelle stagioni della nostra vita.

Come nel pulcino, la situazione emotiva delle prime esperienze diventa "casa". Suoni, emozioni, abitudini: tutto l'ambiente scrive nel piccolo essere sin dal grembo materno. Gli opposti luce e ombra, piacere e dolore si amalgamano costruendo il luogo magico delle origini dove nel trascorrere del tempo fisico i ricordi prendono significato e diventano il nostro mito.

Sappiamo che la memoria trasforma la nostra storia cambiando, nel tempo, i ricordi; ma l'antico clima emotivo resta immutato e nei momenti più importanti della nostra vita viene riprodotto sotto l'etichetta ingannevole del cambiamento. Tendiamo così a riprodurre relazioni, esperienze lavorative, catene di fallimenti o esperienze felici.

Nel lavoro terapeutico ho chiamato questo "fake imprinting" per nominare in questa epoca moderna una tendenza a riprodurre situazioni dolorose senza averne la coscienza, come destini inappellabili.

Il FAKE IMPRINTING

E'  un autoinganno, il ritorno a casa nei momenti difficili dove il cambiamento non lascia scelta.

Frammenti di identità di un'età dove il sapiens era ancora totalmente rettile o mammifero e lo stile di sopravvivenza era colorato di violente emozioni decifrate in modo arcaico e sognate, come ancora oggi in alcuni popoli di natura.

Il cuore è un cervello e ama secondo le proprie leggi e i suoi attaccamenti primordiali.

Riconoscere e capire il "fake imprinting" è un percorso di umorismo e compassione. Combattere la nostra fragile identità non ha senso.

Il valore conoscitivo dei nostri errori è il tesoro energetico della specie. Le esperienze stratificano miniere emotive che trasmettono la solidarietà empatica, la creatività nell'arte e la costruzione di civiltà evolute.

Indissolubile legame gemellare accanto al "fake imprinting" generato dall'ambiente, viaggia l' "imprinting sacro", genetico e specie specifico in ogni essere umano.

Resilienza e curiosità colorano l'avventura spirituale dove il trascendente è di casa, il manuale d'uso che unisce l'asse io-sè con l'universo senziente.

Distinguere il "fake imprinting" da un destino casuale aiuta a trovare il bandolo della matassa di molte nevrosi, depressioni, stati confusionali di sofferenza.

Insegnando alla mia gatta Fiamma a non aver paura delle carezze ho imparato a dormire tranquilla con lei superando l'antica paura dei temporali.

Oggi concludo il lavoro psicoterapico quando il mio assistito ha con sè un'animale di compagnia felice e piante che sopravvivono, unendo con tenerezza i suoi "imprinting".

Il detector del "fake imprinting" è il suo ripetersi accompagnato da un' inesauribile passione e un sapore antico di cose note. Il senso inspiegabile di qualcosa che "non va" e di pericolo lo accompagnano. Per tradurre i geroglifici della mente serve una buona capacità introspettiva o un aiuto terapeutico. Come Giuseppe e il Faraone, il lavoro con i sogni può disvelare i trabocchetti di un inconscio senza tempo prigioniero dei bisogni primari, ma dove possono emergere soluzioni impensate per evitare catastrofi.

Trasformare il cinquanta per cento natura - cultura, con un ottanta per cento natura, può essere la chiave magica per uscire dal fake, affidandoci al sacro imprinting depositato geneticamente in ognuno di noi. L'intuizione creativa, il sesto senso, la vocina interna e i sogni, sono la strada verso l'unica conoscenza, che unisce tutte le scintille quantiche alla sorgente.

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Imprinting - inganni e splendori della nostra origine

Rossana De Angelis

Psicologa, PHD in human behaviour presso la Jolla University, San Diego - California. Specializzazione in psicoterapia neofreudiana presso “A.S.P.” , junghiana presso “C.I.P.A”; in riabilitazione neuropsicologica clinica presso “LoeWenstein Hospital”, con il prof. Rahamani, Israele, specializzazione in Gruppoanalisi.

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