Un’amante particolare

3 Aprile 2021



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Buongiorno dottoressa,

Seguo da poco i suoi interventi e li trovo perfetti, per me sono molto chiarificanti. Le parlo della mia situazione di coppia.

La mia relazione inizia come amante di un uomo che conosco da 14 anni ma il rapporto è iniziato 6 anni fa. 3 anni come amante bellissimi, un uomo molto tenero e caldo che aveva sempre avuto donne terribili, anaffettive e ricattanti.

Dopo tre anni si separa. La prima vacanza insieme è stata meravigliosa, davvero. Poi la vita è cominciata con una settimana con me a casa sua e una settimana con il figlio 15enne. Un ritmo finalmente sereno e continuo. Ma da quel momento lui mi propone scambi di coppia o rapporti a tre occasionali con un altro uomo. Non particolarmente colpita accetto. Dopo due anni, nel 2019 lui mi dice che per lui non funziona perchè non si coinvolge abbastanza e che ha bisogno di avere una relazione per farcela sessualmente. Alla fine del 2019 lui inizia a guardarsi intorno, io lo capivo, me lo diceva anche.

A dicembre perde la testa per una donna giovane, noi siamo sulla sessantina. Ma non me lo racconta, lo scopro io per caso. Lui continua ad essere un compagno affettuoso, amorevole, presente. Ma io vado in crisi nerissima, piango, lo picchio, lo insulto, me ne vado, poi torno. Ero spezzata. Il suo gioco non era così leggero come quello di prima insieme. Era una sua cosa. Oggi siamo ancora insieme, ma io periodicamente vado in crisi, lasciarlo è impossibile perché abbiamo tante cose  che ci uniscono, sesso compreso. Ho anch'io le mie frequentazioni ma semplicemente sessuali. La sua relazione dura da un anno e mezzo mentre le mie sono brevi e occasionali incontri. È questo che mi manda in crisi e non so cosa fare. Lui vorrebbe che vivessimo insieme ma io non ne voglio sapere, è come se questa donna aleggiasse come un fantasma in casa.

Grazie della sua risposta

Elisa

 

 

Cristina Cattaneo Beretta

Cara Elisa,

non è facilissimo capire di primo acchito quale sia il nocciolo del problema, se non andando alla radice nel tipo di coppia che avete costruito.  Non un’unione senza regole, o un rapporto dove uno fa quello che vuole e l’altro subisce, come a prima vista puo sembrare, ma una coppia aperta, che ha una sua disciplina, per quanto non convenzionale, delle regole che non sono quelle su cui si basa la coppia monogamica. È un legame amoroso a tutti gli effetti, un legame forte,  ma che separa accuratamente l’affetto che vi lega e la sessualità che avete deciso di vivere liberamente. Un rapporto così si basa su regole di reciproca letaltà, cura, sulla  gentilezza, l’affetto, il  sostegno reciproco, la sincerità.

Però l’esclusività ricompare in altra forma, perché vi è comunque la necessità di tenere distinto, separato, il partner dagli altri: da qui come lei scrive, il dirsi tutto, il confidarsi il proprio mondo intimo, le fantasie, i desideri. E in questo contesto è anche naturale la richiesta che lui fa di vivere insieme.

L’esclusività quindi non passa più attraverso la fedeltà fisica, ma è vissuta come una fedeltà nella vita.

Se partiamo da questo chiarimento, riusciamo anche a ipotizzare  cosa può essere successo.

Da quanto scrive io penso che non sia qualcosa del vostro  passato a pesare, perché voi avete entrambi rapporti con altri. Il problema è che una relazione con queste caratteristiche funziona sino a quando il patto di reciprocità è mantenuto.

Invece nel vostro caso l’equilibrio sembra essersi  spezzato per la comparsa di questa donna giovane che il suo compagno ha cercato, trovato e frequenta da solo. Una donna che gli piace molto,  di cui è infatuato, di cui forse si è innamorato. Con la comparsa di questa giovane è nato un triangolo e  il vostro rapporto di esclusività si è incrinato.

In altre parole si è rotto l’equilibrio della vostra coppia aperta, fatto di libertà erotica reciproca, ma di esclusività sentimentale. E lei non si sente più la sua partner, ma esclusa, trascurata, non amata. Questa donna infatti non è sullo stesso piano degli altri e delle altre, ma è tecnicamente l’amante del suo compagno. È come se avesse preso il suo posto o stesse per farlo. E questo l’ha fatta sentire minacciata e sprofondare nella crisi. Inoltre la donna giovane appare come un’avversaria che ha un’arma, contro la quale non si può competere.

E ora lei si trova lo stesso problema che ha qualunque coppia all'arrivo di un terzo.  La coppia aperta, infatti, è un modo di stare insieme,   che può funzionare, ma  è sempre una coppia. la sua 'apertura" non mette al riparo dalla sofferenza e dalle crisi per l’arrivo di un terzo.

Lei si è già posta la domanda cruciale in chiusura della sua lettera. Posso fare a meno di lui? Pur nel suo grande dolore, si rende conto che no, non può farne a meno. Mentre il suo compagno sembra essere meno spaventato all'idea di perderla.

Allora le suggerisco che questo diventi il punto di partenza da cui affrontare la situazione.

Però la situazione è molto diversa se lei si ritrova nella situazione che ho descritto, cioè se lei ha consapevolmente accettato di instaurare una coppia aperta,  dove ciascuno ha anche una propria vita sessuale con altri. Se invece lei ha accettato tutto questo solo per volere di lui,  perché lo amava, per non perderlo e avrebbe desiderato una coppia monogamica, la sua situazione è assai difficile perchè significherebbe che lei ha annullato se stessa per adeguarsi ai suoi voleri. In tal caso le servirebbe un aiuto da un professionista competente.

Se invece, come sembra più probabile, lei ha condiviso sin dall'inizio la volontà di fare una coppia aperta, dovrà agire per fare in modo che gradualmente questa donna, ritorni al livello degli altri. Che non mini il suo ruolo di partner. In tal caso si tratta, con una serie di comportamenti  più che con le parole, di far capire al suo compagno che questo rapporto mina le fondamenta del vostro stare insieme  fargli sentire quanto queste fondamenta sono importanti.

Tenga presente che potrebbe essere proprio la donna a volere l’esclusività. Se fosse così, cerchi  di avere  solo  più  pazienza, comprensione per la situazione e di trovare un punto di equilibrio, in attesa che questa infatuazione erotica passi. Allenti l’emotività e frequenti altre persone, allarghi i suoi interessi.  La  cura in questo caso sarà il tempo: la promiscuità del suo compagno curerà il problema.

Cristina Cattaneo Beretta

 

Domande e risposte a problemi d’amore è una rubrica del giornale. Scrivete i vostri problemi, i vostri dilemmi e verrà data una risposta personalizzata.   (link)

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (la nave di Teseo 2020), 1989-2019 Il rinnovamento del mondo (La nave di teseo, 2021)

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