La donna che si spoglia

11 Giugno 2018



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La donna vestita, agli occhi dell'uomo, è lontana, difesa. L'abbigliamento ed il trucco hanno sempre un duplice significato: di invito e di ostacolo. Due forze che possono essere diversamente dosate. In certi casi la donna accentuerà l'invito, se quell'uomo le piace, se vuol attrarlo. Ma l'uomo ha una grande difficoltà a decifrarlo. Abbiamo visto che, nel profondo, la maggior parte degli uomini hanno paura della bellezza femminile. Ne sono attratti ma la temono. La donna che si fa ancora più bella per piacere può, perciò, dare all'uomo l'impressione di essere ancora più inaccessibile. Nella fantasia erotica maschile, inoltre, l'abbigliamento, quanto più elegante, quanto più raffinato, quanto più prezioso, quanto più femminile, simbolizza una differenza, una distanza, un ostacolo, una prova.
Sedurre vuol dire rovesciare questa situazione. Sedurre vuol dire che questa bella sconosciuta, la segretaria inappuntabile dietro la scrivania, la gran signora in pelliccia o in abito da sera, di colpo diventa una amante appassionata. Nel profondo l'uomo non crede alla sua capacità di seduzione. La seduzione, per lui, è sempre un miracolo. Quando avviene, quando la donna vestita si spoglia, è perché lo ha deciso lei, e lui non può essere che stupefatto e felice. Anche il dongiovanni più cinico resta emozionato quando una donna sconosciuta si apre ad una intimità inimmaginabile pochi istanti prima. La seduzione, per l'uomo, non è mai motivo di trionfo, ma di meraviglia. Non produce mai un senso di superiorità, ma di riconoscenza.
Non c'è nulla di più stupefacente, per l'uomo, della trasformazione della donna che si concede. Di colpo, quando non se lo aspetta, la sconosciuta si comporta con lui come se avesse maturato una lunga conoscenza, una profonda confidenza intima. Come se fosse la sua amante da tanto tempo, come se si fosse innamorata. È questo il motivo per cui gli uomini, soprattutto in passato, immaginavano di essere dei rubacuori. L'uomo non sa che la donna lo ha studiato, lo ha messo alla prova, si è aperta lentamente ed anche adesso, mentre si offre sessualmente, non dà tutta sé stessa. L'uomo, che ignora questa gradualità silenziosa tipicamente femminile, è portato a pensare ad una grande passione quando vede una disponibilità senza riserve, una tale avidità del suo corpo, del suo sperma, dei suoi odori, una tale sfrenatezza impudica.

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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