Alzi la mano la donna che non ha mai letto un romanzo rosa. Non un romanzo storico o d'autore in cui viene descritta una storia d'amore. No, il riferimento è proprio a quei libri in cui ogni riga, ogni dialogo, ogni virgola parla solo e unicamente d'amore e di romantico erotismo.
In Italia si è trovato un nome delicato a questo tipo di letteratura, chiamandola appunto “rosa” e “Harmony”, la famosa collana che ne è il simbolo per eccellenza, non conosce momenti di crisi, vantando tirature da record anche oggi, ai tempi di internet e degli e-book.
Donne di tutte le età e di tutte le classi sociali abbandonano incombenze quotidiane e ruoli seriosi per tuffarsi a tutto cuore nelle letture sentimentali. E' dai tempi di Delly, della baronessa di Orczy, di Liala, di Magalì e Luciana Peverelli che milioni di donne sognano amori passionali e contrastati in ambientazioni romantiche e avventurose, soffrendo assieme alle loro eroine e provando gioia sincera per l'inevitabile lieto fine.
Chi scrive non è escluso da questa sorta di esperienza sentimentale, affatto.
Un tempo “L'abito color del tempo” di Delly o “La Primula Rossa” della Orczy facevano parte integrante della formazione delle signorine d'antan. Erano infatti letture incoraggiate dalla società dell'epoca in quanto le eroine erano rigorosamente pudiche e prototipi di future e serie madri di famiglia. Gli aviatori di Liala hanno affascinato generazioni di italiane, con le loro divise da “ufficiale e gentiluomo” e lo sguardo ammaliatore.
Più recentemente, con l'allentamento dei costumi sessuali, questo tipo di letteratura si è colorato di erotismo più spinto, senza però togliere alla scrittura una connotazione decisamente romantica, pur abbondando di riferimenti espliciti alle pratiche sessuali, anche estreme, come la famosa serie di “Cinquanta sfumature”.
Si potrebbe genericamente archiviare questa forma letteraria come d'evasione, ma si banalizzerebbe troppo, non tenendo conto di quello che svela dell'animo femminile, così delicato e allo stesso tempo così complesso.
La donna, nella scelta del partner, tende a scegliere, consciamente o inconsciamente, fin dagli inizi dell'evoluzione umana, un maschio forte, ricco, bello, potente che possa assicurarle la sopravvivenza della discendenza e che sia portatore di geni pregiati; nei romanzi rosa l'archetipo dell'uomo di cui si innamora la protagonista è esattamente questo.
Spesso le lettrici sono le stesse giovani che, come ha spiegato Alberoni ne “Il volo nuziale”, spasimano per un divo, un uomo irraggiungibile che però per uno strano miracolo potrebbe innamorarsi di loro. Leggendo romanzi romantici, ovviamente più attuali rispetto a quelli delle nonne, le adolescenti vivono tuttavia le stesse emozioni. La trama dei libri rosa infatti è sempre uguale: una ragazza sfortunata incontra un uomo bellissimo e potente - come un divo -, che lei reputa fuori dalla sua portata ma invece si innamora di lei; nel frattempo ne esce vincente dal confronto con una rivale. I libri di Moccia, che hanno scatenato un'invasione di lucchetti in tutti i ponti italiani, hanno già fatto sognare due generazioni e trattano di questo.
In generale, comunque, la donna ha bisogno di tenere sempre alta la sua confidenza con i sentimenti e con le proprie emozioni. E' così dalla notte dei tempi, quando nella cura del focolare doveva sviluppare attenzioni empatiche e affettive nei confronti della famiglia e del clan.
Tuffarsi in un mondo tutto di cuore, inoltre, richiede per certi versi anche coraggio: l'immedesimazione mette a nudo l'anima, le delusioni ricevute, il confronto con il passato, soprattutto per le persone anziane, grandi lettrici di Harmony, e con la condizione attuale, smuove emozioni forti.
Per questo sono le donne che non hanno paura di fare un bagno rituale nei sentimenti, mentre gli uomini, per quanto riguarda la letteratura cosiddetta minore, si rifugiano, in storie solo erotiche imperniate su rapporti sessuali multipli, senza nessun coinvolgimento di cuore.