Le promesse d’amore

17 Settembre 2019



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Quando siamo innamorati, non lesiniamo le promesse  d'amore e le attenzioni che dedichiamo al partner, salvo poi, una volta costituita una quotidianità, trovare difficile continuare a mantenere ciò che abbiamo promesso. Non perché amiamo di meno e neppure perché non ne abbiamo il desiderio, ma perché la routine irrompe nella bolla nella quale esistevamo solo noi due e il mondo, con tutti i suoi problemi e le sue necessità, torna a richiedere la nostra attenzione.

Un caso

Ricordo un amico, che viaggiava molto per lavoro. Era reduce da un matrimonio fallito, proprio a causa dei suoi continui spostamenti. Spesso doveva alzarsi alle 4 o alle 5 del mattino per essere in aeroporto. La nuova fidanzata, tutte le volte, si alzava, gli preparava il caffè, voleva salutarlo. Ma, quasi subito, lui ha messo in chiaro che avrebbe preferito che lei non gli concedesse dei “vizi” che poi non avrebbe potuto mantenere nel tempo. Ingenua e innamorata, la fidanzata era sinceramente felice di alzarsi alle ore più impensabili per poterlo salutare, giurandogli che lo faceva con il cuore e che lo avrebbe sempre fatto.

Eppure, nel lungo periodo, lui ha avuto ragione. Nel momento in cui l’ebbrezza dello stato nascente si è consolidata in una convivenza stabile, lei ha iniziato a sentire che, accanto al piacere di alzarsi per il suo uomo, c’era il peso del dover affrontare comunque una giornata densa di impegni, che spesso il sonno perduto non era recuperabile. E poi è arrivato un figlio. E così ha iniziato, poco alla volta, a non alzarsi più.

L’uomo, forse più maturo, o semplicemente perché ci era già passato, non ha considerato le promesse d'amore come infrante e, quando la loro routine si è assestata, non le ha mai rinfacciato di non alzarsi più a preparargli il caffè. La salutava la sera precedente, il mattino chiamava il taxi e silenziosamente lasciava l’appartamento.

Le promesse nel tempo

Questo esempio ci porta a considerare come all’inizio di un rapporto noi carichiamo di aspettative molto elevate noi stessi e il partner. Perché in quel momento tutte le promesse d'amore sono sincere, dettate dal cuore, è come se cristallizzassimo il tempo e lo spazio: è il nunc aeternum. Siamo persuasi che le cose non cambieranno mai, che tutto resterà per sempre immutato nella sostanza, come lo è nel momento in cui lo stiamo vivendo.

Ma non è così. La routine quotidiana ci porta per forza di cose a fare i conti con il principio di realtà. Troppo spesso i partner si recriminano, durante i litigi, il mancato rispetto delle promesse dei primi tempi. “All’inizio tu facevi questo e quello”, oppure – soprattutto gli uomini – “All’inizio eri sempre disponibile a fare l’amore”.

 

Quindi, cosa fare? Non dovremmo più farci promesse?

Non dovremmo più vivere l’intensità e l’energia vibrante dell’innamoramento? No, assolutamente. Ben vengano le promesse, anche se è necessario comprendere che non è l’irruenza dello stato nascente a fare da bussola in un rapporto. Quell’energia straordinaria è necessaria per costituire un legame forte, una coppia fondata sull’amore, per mettersi alla prova, per edificare un progetto comune. Ma lo stato nascente amoroso è un momento ‘straordinario’, cioè ‘extra ordinem’, fuori dall’ordinario, non può perpetuarsi all’infinito.

 

Dobbiamo quindi abbandonare tutte le illusioni e le aspettative?

Ancora una volta, la risposta è no. Tutto ciò che nasce durante l’innamoramento deve essere custodito con cura e rivivificato il più spesso possibile. Le coppie che riescono a dedicarsi del tempo, che fanno progetti, che sono complici, non provano il rimpianto per il paradiso perduto. Perché hanno la duttilità - cognitiva ed emotiva - di accogliere il cambiamento come qualcosa di positivo, di guardare avanti e di ripensare ai primi tempi del loro amore con un sorriso e con emozione e non solo con nostalgia.

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Federica Fortunato

Sociologa e professional coach. Collabora dal 2000 con l’università IULM, ha tenuto corsi presso l’Università Statale degli Studi negli insegnamenti ad indirizzo sociologico e ha collaborato con il Politecnico di Milano. Nel corso degli anni ha partecipato a numerose ricerche universitarie, con l’ISTUR presso committenti privati e istituzionali, con il Centro Sperimentale di Cinematografia e presso realtà aziendali italiane nel settore del lusso.

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