Il mondo intimo
Nella donna la porta maestra per entrare nel suo mondo intimo è l’amore. Non è l’unica porta, ma è la più importante. Ve ne accorgete subito se, conversando con una di loro la portate gradualmente a parlare dei suoi amori. È come se foste entrati in una immensa caverna sotterranea che si apre su altre caverne, un succedersi infinito di spazi. E l’inizio può essere un niente, può dirvi che in quel momento lei sta molto bene. Sei felice?, le chiedete. “Felice no”, vi risponde, “perché la felicita si prova solo in certi momenti o in periodi spesso brevi.” E le viene in mente uno di questi periodi, ve ne accorgete da un suo sospiro. Li ricordi? le domandate, e lei fa cenno di no. Lo ricorda, ma non vuole parlarne ora, tace. Poi le viene in mente. È stato tanti anni fa, quando l’uomo che lei amava l’ha abbracciata, l’ha baciata e lei si è abbandonata passiva, ubbidiente, pronta a fare tutto quello che lui le chiedeva, dimenticando ogni pudore, ogni ritegno. È proprio nell’abbandonarsi, nel cedere, nell’ubbidire, nel dare il suo corpo, il suo sesso a quest’uomo che è diventata donna. Ma non ne parla, è un punto troppo delicato. Allora fatela parlare delle sue vacanze da bambina, da adolescente e vi dirà dei fratelli, degli amici, dei giochi, della grande casa della nonna, dei fiori, del sentiero nel giardino e di quel ragazzo più grande di lei che le piaceva tanto. E voi capite dall’affanno delle sue parole come può essere intenso l’amore, il desiderio di un’adolescente e l’immenso piacere che prova se lui le dà un bacio sulla bocca e le sfiora il seno. Che intensità, che vibrazione, che esultanza, e poi se lui la trascura, che improvvisa depressione che senso di vuoto e di rifiuto.
La fioritura improvvisa
Come è intenso e fragile l’essere umano, in particolare la donna, soprattutto quando da bambina sboccia improvvisamente ed è già pronta ed essere moglie, madre, regina, serva, prostituta. In questo stato di fioritura, in questo stato totipotente quale passo infinitesimo ti porta a diventare una cosa o un'altra, quali fattori ti condizionano? Un ambiente sociale, alcune persone, la mancanza o la presenza di una guida, uno che ti valorizza, uno ti umilia, uno che ti ama, uno che ti opprime. In ogni donna, perché sboccia improvvisamente, c’è questo momento dello spazio-tempo sospeso, in cui potrebbe diventare ogni cosa. Questa possibilità viene rappresentata nelle favole dove la ragazza incontra il principe azzurro, viene sacrificata ad un drago, imprigionata in una torre. Può finire schiava, prostituta o essere scelta da un re. E quante altre donne dopo essersi sposate giovanissime hanno poi partorito decine di figli e quante altre invece hanno condotto una vita di miseria e di fatica tutto deciso nello spazio di pochissimi mesi o anni .
La concentrazione del destino
Questa concentrazione di destino la donna la vive anche nell’amore e la rapidità del succedere talvolta le sdoppia la vita. Ecco questa donna si è sposata secondo i desideri e le abitudini della famiglia, non sa se è innamorata del marito. Gli vuole bene, le piace, fa all’amore con lui, ma ha nello stesso tempo conosciuto un altro, il suo maestro. Lui non la ama ma la incanta come persona e ha acceso la sua sessualità, le ha insegnato tutto quanto era le stato proibito e questo la eccita, la rende con lui sessualmente ardente, sfrenata. Lui le dà ordini: spogliati, fa questo, fa quello, come una baiadera indiana, come una danzatrice erotica. Lei ubbidisce, diventa tutto ciò che lui vuole, gli si dà come lui desidera e scopre il suo potere seduttivo proprio diventando una schiava del sesso. Ma le piace, le piace immensamente. Non vuole ammetterlo, se ne vergogna. Il sesso normale che ha con il marito non è che una pallida immagine di questo eccitamento da baccante. Ma l’amante non è innamorato di lei e glielo dice. Per questo le resta un vuoto profondo sul piano dell’amore e, nel corso della sua vita, avrà il vuoto su entrambi i piani. Perché cercherà sempre insieme l’amore e il sesso sfrenato, ma avrà sempre solo uno dei due e, pur essendo sempre ardente, sarà ora amata ora schiava e perciò sarà sempre intimamente infelice e piangerà a lungo qualsiasi cosa faccia, qualsiasi strada scelga. Ecco vedete i meandri del mondo sotterraneo di cui vi ho parlato, le gioie, i pianti le speranze e le disperazioni nate in questo caso da una contraddizione sorta nel momento in cui il fiore sbocciava, l’attimo fatale totipotente da cui partono le strade della vita.