Se volessi provare a descrivere il mondo nel quale viviamo, lo farei in questo modo. E' un pianeta brulicante di vita e fermentazioni. Il suolo sul quale poggia ogni cosa ed essere è il marciume, una massa di fermenti generatori di vita. Nel corso di miliardi di anni, i nostri predecessori animati vi si sono appoggiati nel sonno della morte e trasformandosi in humus, hanno aiutato Madre Natura a generare altre vite ed a dipanare il suo progetto (ancora in buona parte oscuro alla scienza). Le morti hanno nutrito altre vite, le fini hanno avviato altri inizi. Questo credo che ogni creatura vivente, lo senta in modo più o meno cosciente.
La specie umana si ritiene, ovviamente la sola capace di fare questo e quello, di fare scienza, di leggere il libro di Madre Natura e forse d'aver pure il diritto naturale di scriverne capitoli, stracciarne pagine, rettificare linee. La specie umana cerca incessantemente una condizione nella quale ciò che è bene è in abbondanza e ciò che è male, sparisca. Madre Natura ha creato l'Eden, l'uomo ne è stato scacciato ed ora vuole ritrovarlo o ricrearlo. L'umanità in fuga dalla morte (il male) e in cerca della buona vita (l'Eden). Una creatura nomade, in fuga dai pericoli alle sue spalle (bestie feroci, tempeste, inondazioni, siccità, malattie, guerre) e in cerca di terre ospitali (prati verdi, acque limpide, cibo in abbondanza, luoghi popolati da esseri amichevoli).
Nati dunque per andare altrove/oltre, per trovare qualcosa di meglio di ciò che abbiamo. Una aspirazione inestinguibile al procedere sempre avanti. Progresso, accumulazione, evoluzione, scienza che impara a leggere il libro di Madre Natura, sono per noi espressione del nomadismo. Questo "atteggiamento nomadico" porta con se alcune conseguenze rilevanti. Siamo sempre in transito. Siamo focalizzati su ciò che sta davanti ai nostri occhi. Abbiamo perso l'attenzione verso tracce e segni che lasciamo nei luoghi, al nostro passaggio. Vogliamo un mondo migliore ma non ci curiamo del disordine che ci lasciamo alle nostre spalle, dopo il nostro passaggio. Le violenze esercitate sul creato di Madre Natura sono evidenti. Anche sul piano umano questa violenza è visibile. Cerchiamo l'Eden ma siamo disposti ad uccidere i nostri simili che immaginano Eden diversi dai nostri; sembra che da quanto esiste la Storia, questo sia il copione.
Madre Natura ha le sue regole imperscrutabili, noi umani abbiamo la Cultura, che scriviamo e riscriviamo incessantemente. La prima ha regole immutabili, noi abbiamo regole instabili e mutevoli. Forse, semplicemente essere consapevoli di questa lieve differenza, potrebbe renderci dei nomadi, in viaggio, con un copione diverso da seguire. Dopotutto siamo nati per andare oltre, anche oltre la Cultura, quando questa violenta le leggi eterne della natura.