Nella vita siamo sempre a contatto con questa tematica: il giudizio degli altri. La maggior parte delle cose viene fatta pensando a cosa gli altri potrebbero pensare o dire di noi. Quindi se a me piace una cosa, ma agli occhi degli altri sembra imbarazzante spesso evito di farla. Un esempio banale avviene la mattina quando scegliamo come vestirci, pensiamo a cosa potrebbero pensare gli altri se siamo vestiti in un modo o nell’altro. Quando vogliamo dire qualcosa in pubblico, ci fermiamo un attimo a riflettere se quello di cui vogliamo parlare ci faccia apparire all’altezza degli altri. Quando desideriamo postare qualcosa sui social stiamo minuti e minuti a pensare a come potrebbe essere vista in maniera positiva o negativa. Stiamo sempre a pensare che le persone siano così concentrare su di noi da essere pronte a giudicare immediatamente ogni dettaglio della nostra vita, per questa ragione molti non fanno ciò che vorrebbero e non raggiungono i propri obiettivi perché hanno paura dell’opinione altrui. Ci sentiamo come sotto ad un riflettore quando invece dovremmo renderci conto della nostra infinita piccolezza.
Il nostro giudizio spesso capita di metterlo in una posizione subalterna al giudizio degli altri, la domanda è: noi viviamo per piacere agli altri o per noi? La risposta è facile ovviamente viviamo per noi, ma non deve essere così scontata. Infatti facciamo pesare molto cosa le altre persone pensano di noi e questo influenza la nostra vita. Ma perché le persone giudicano? Vi sono varie risposte a questa domanda. Magari sono invidiose di quello che noi abbiamo e allora ci sminuiscono per non stare male loro stessi. Oppure giudicano per divertimento solo perché non sanno cosa fare o di cosa parlare. Criticano gli altri perché pensano di essere superiori, di essere gli unici che vivono correttamente facendo sempre la cosa migliore e quindi tutto il resto, di conseguenza, deve essere sbagliato; invece, ognuno ha il proprio modo di vedere la vita e di scegliere quello che ritiene migliore. Un altro motivo può essere che alcune persone non conoscendoci fraintendano quello che vogliamo veramente trasmettere.
Comunque tutti in un modo o nell’altro siamo sia persone che giudicano che persone che vengono giudicate, siamo fatti così e siamo in un circolo vizioso; per uscirne bisogna capire il motivo per cui quella persona sta agendo in un modo che noi critichiamo, magari semplicemente perché le piace. Le critiche possono essere costruttive? Possiamo diventare più motivati, per esempio quando qualcuno ci giudica continuando a dire che non conseguiremo mai il nostro obiettivo, si diventa più motivati a farcela e a dimostrare che si sbagliava. Si può anche capire da un giudizio qualcosa di cui prima non ci accorgevamo e che ora grazie a questa affermazione esterna possiamo migliorare. Oppure sentiamo dei nostri amici sparlare alle nostre spalle, così possiamo evitare questi amici e la loro cattiva influenza su di noi e sul nostro gruppo.
Alla fine, bisogna comprendere che non si può far smettere le persone di criticare, dobbiamo decidere noi se ascoltarle o evitarle. Bisogna accettare il fatto che siamo tutti diversi con opinioni e punti di vista differenti e che non potremo mai piacere a tutti. Esistono infatti tanti mondi quante menti. Qualsiasi cosa farai ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridire e allo stesso tempo ci saranno persone che al contrario ti stimeranno. Se quindi sappiamo che verremo sia criticati che apprezzati tanto vale fare ciò che piace a noi e non agli altri. Se tutte le persone importanti e famose che conosciamo si fossero vergognate di fare quello che gli piaceva, ora non sarebbero dove sono. Se tutti avessero paura del giudizio degli altri nessuno farebbe più niente, invece la vita è entusiasmante proprio perché ognuno fa cose diverse e belle nella loro diversità.