Vi sono delle società stabili la cui struttura esiste da molto tempo in cui le classi sociali sono differenziate, è ben differenziata l’élite del governo dal resto della popolazione e i loro abitanti si trasmettono le norme civili e sociali di generazione in generazione. Questa stabilità sociale può essere conservata nel tempo talvolta per lunghissimo tempo, parliamo di centinaia di anni perché al di sotto di essa o comunque trapuntata in essa vi è una struttura organizzativa di tipo gerarchico che resiste nel tempo al mutare dei cambiamenti. L’esempio ci è dato dalla chiesa cattolica erede della struttura politica dell’impero romano che ne conserva i costumi, le leggi le tradizioni e persino l’abbigliamento nei secoli ed ha alla società di quegli anni l’idea di una continuità di una struttura solida, di un mondo che resta se stesso. Ma la realtà sociale è anche costituita da altri tipo di formazioni che emergono dalla vita quotidiana, che emergono dalla politica quotidiana, che trasformano la vita la politica, l’economia quotidiana e soprattutto le danno un nuovo assetto di carattere strutturale e gerarchico. La vita sociale è in realtà una continua trasformazione graduale, ma in certi periodi la trasformazione si accelera.
Ed ecco emergere nuovi leader, nuovi profeti ,nuovi sogni, nuovi costumi. In questi casi avviene che la struttura di fondo riesca ad assorbire i nuovi impulsi, le nuove trasformazioni. Proprio la chiesa cattolica ce ne da l’esempio. Alla fine del 1100 ci sono le crociate e la chiesa cattolica riesce a trasformare gli eserciti crociati in eserciti di cristo, nascono gli ordini guerrieri, come i templari o i cavalieri teutonici. In seguito con lo sviluppo delle città nasceranno nuovi movimenti religiosi. I più importanti sono certamente i francescani e i domenicani che entreranno nel corpo vivo della chiesa dandole nuovi eserciti e nuove idee. Anzi possiamo addirittura dire che la chiesa cattolica fermo restando una struttura di fondo di origine romana viene edificata proprio da questi movimenti a cui essa da il nome, l’indirizzo, la guida e talvolta i capi. La grande vitalità della chiesa cattolica nel corso dei millenni è avvenuta perché è riuscita ad assorbire a fare proprio, ad alimentarsi di questi impulsi nuovi, di queste nuove credenze, di queste nuove speranze, di questi uragani religiosi che confluiti in esso le hanno ridato forza, energie, secolo dopo secolo. A partire dai benedettini che si chiudevano nei conventi a copiare i testi antichi.
A partire dai gesuiti che invece si consideravano soldati di dio in guerra contro la controriforma. Ora questo pullulare di movimenti religiosi è continuato sempre nella chiesa cattolica anche in quelli che noi consideriamo i secoli bui per l’Italia, il 700 l 800, che invece sono pieni di figure di sacerdoti o mistici luminosi, capaci di trascinare con sé le popolazioni, capaci di dar loro fede, costruire ospedali, di aiutare i poveri, di svolgere la funzione che soltanto anni dopo verrà presa dallo stato dal welfare state. Sono stati questi uomini illuminati, questi santi uomini, il cui numero è sterminato. Dietro a tutti i grandi ospedali, dietro a tutte le grandi organizzazioni cattoliche c’è sempre qualcuno di questi creatori/trici , di questi movimenti. Sino in epoca recente, sino all’ultimo dopoguerra quando abbiamo figure come don Gnocchi coi suoi mutilatini,
don Bosco e i salesiani. Sino a don Giussani con comunione e liberazione, sino ai focolarini di Chiara lubich, ai pentecostali, al rinnovamento dello Spirito.
Ora ciò che caratterizza tutti questi movimenti è di essere autonomi, di nascere per così dire ai margini della chiesa e talvolta di contrapporsi ad essa che è distratta, che pensa ad altre cose e vuole imporre loro la usa gerarchia. Però i movimenti intanto hanno forza e vigore in quanto sono libri e infatti ciascuno di essi è passato alla storia col nome del suo fondatore e non del vescovo o cardinale che a un certo punto gli è stato messo alle costole per controllarlo.
Negli ultimi tempi il movimento ecclesiale più grande è stato quello di comunione e liberazione, fondato da don Giussani che è diventato anche una potenza politica in Italia. Movimento che ha avuto l’appoggio del grande papa Karol Woytila il quale sognava e in parte ha realizzato una mobilitazione mondiale della gioventù. Poi Woytila è morto nel frattempo di facevano sentire gli effetti laicizzanti del concilio vaticano secondo si vuotavano i seminari, si diffondevano tesi di carattere protestante e il grande progetto di rivitalizzazione giovanile è stato abbandonato. Sono però continuati in qualche modo e indeboliti, affaticati alcuni movimenti ecclesiali.
Ma negli ultimi tempi è parso che si sia creata una sorta di antagonismo tra essi e il papato che probabilmente vuole imporre come dominante l’istituzione e quindi sopporta male dei movimenti liberi, capricciosi, che si inventano i loro riti r i loro canti e soprattutto che hanno capi diversi con idee diverse.
Recentemente l’attuale papa Francesco ha emesso un provvedimento in cui di fatto desautora tutti i leader dei movimenti esistenti per prenderli sotto il controllo della gerarchia. Con ogni probabilità è una mossa che il papato ritiene indispensabile per ricomporre una chiesa disordinata e un po’ smarrita, ma contemporaneamente è un segno pericoloso della sfiducia nella potenza generativa del cristianesimo attraverso i suoi movimenti. Se la chiesa si è sempre sviluppata attraverso i suoi movimenti spontanei non è un buon segno che la gerarchia qualunque forma assuma li freni, li limiti, li controlli. In sostanza spenga il loro vigore.