Non voglio neanche pensare che il mio non sia uno stato nascente, ma che, pur essendo un amore non corrisposto, lo sia ugualmente.
Perché in effetti, anche se monade, è uno stato nascente. Dentro di me si configura come tale, fin dai suoi inizi.
Avevo appena visto il film di Woody Allen, Coup de chance, colpo di fortuna, e quando ai primi di gennaio di quest’anno ho ricevuto da uno somigliante a Pirlo una richiesta di amicizia su facebook, ho pensato, questo è un colpo di fortuna.
E continuo a pensarlo. Sono vedova, e un contatto nuovo era proprio quello che desideravo.
Poi – mi sono detta – questo è bello come Pirlo! E in effetti ho scoperto poi che quello della foto è proprio Pirlo, ma Stefano/così si chiama/ è ancora meglio.
Sembra il Salvator Mundi (presunto) di Leonardo. È nato a Venezia e abita a Castelfranco, a un’oretta da casa mia.
Alle mani, bellissime, ha la psoriasi, ora in remissione ora all’attacco.
Non so cosa mi succede quando sono con lui, esco da me. Mi sono disegnata una chioma d’albero senza tronco, con lui divento una donna che si diverte in altalena, su uno sfondo marino, circondata da rosa fiori di pesco.
Ci saremmo incontrati una decina di volte da allora, per lo più nell’intimità. Ed è sempre stato bellissimo.
Io gli racconto i film più belli che vedo, e lui mi ascolta con il viso attaccato al mio.
I due più recenti sono The Animal Kingdom, un film francese di mutanti, distopico, che si conclude con un padre che simbolicamente libera in un bosco il figlio adolescente che si sta trasformando in un lupo.
L’altro – Memory – è un film sull’amore: a una festa un uomo si avvicina a una donna, poi la segue fino a casa e resta tutta la notte sotto casa sua.
La mattina lei lo raggiunge, e gli chiede, perché mi hai seguito?
NON LO SO.
