Draghi: il rispetto

5 Febbraio 2021



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Draghi è una persona che gode di una grande stima non solo in Italia ma in Europa e nel mondo. Ha svolto in modo esemplare il suo ruolo di presidente della Banca d’ Italia e della BCE.

E' stato criticato, ostacolato più volte ma sempre solo nell’ambito del ristretto numero dei grandi politici, economisti e imprenditori che contano e in cui ci sono dissensi e conflitti condotti però con grande rispetto reciproco, direi con grande eleganza.

Egli può operare bene solo se si costituisce attorno a lui un ambiente politico simile, con gente che si rispetta che mantiene la parola data.

Un mondo che è l’opposto di quello becero e volgare creato e guidato da Beppe Grillo fatto di insulti di oscenità, che viola e offende intenzionalmente tutte le convenzioni civili, il mondo del branco, della sopraffazione, della violenza. Grillo è entrato nel sistema politico italiano come la folla di San Pietroburgo e entrata nel Palazzo d’Inverno, come i sanculotti sono entrati alle Tuileries.

In diversi film storici abbiamo visto il re e l’aristocrazia partecipare ad una festa, ad un ballo, mentre lontana avveniva una guerra con le sue crudeltà. Lo  stesso succede quando avvengono le trattative di pace. I delegati si riuniscono in comodi ambienti, si trattano con cortesia.

I due mondi sono volutamente tenuti separati perché si vuole arrivare, dopo la guerra, ad un futuro pacifico e quello cortese ne mantiene vivo lo standard.Quando in questi ambienti arrivano i rivoluzionari, vuol dire che l’ordine sociale è irreparabilmente compromesso, e la guerra è diventata guerra civile.

Quello che temo

Quello che temo in un governo Draghi è che una grande massa di deputati avidi e spaventati lo subissi di critiche e di richieste, mentre molti gruppi politici spregiudicati e populisti lo attacca in modo volgare, sguaiato per distruggere il suo credito. Il sistema politico italiano deve ritrovare un ordine formale e una dimensione etica. La presenza di Draghi è l’occasione per iniziarne la ricostruzione o, al contrario, per perdere ogni dignità.

 

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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