E’ passato alla storia l’amore folle di Napoleone Bonaparte per Giuseppina. Lui, un modesto ufficiale arrivato dalla Corsica, lei l’amante del più potente uomo del Direttorio. Ma c’è una rivolta, Napoleone vince. La sera conosce Giuseppina e se ne innamora.
Fascino, eleganza e fama sono una forza immensa. Lui ha ventisei anni, lei trentadue e due figli. La sua fama l’aveva preceduta: Napoleone aveva già sentito parlare di lei, della sua grazia, del suo fascino. E nel conoscerla in quel giorno determinante per la sua vita, esplode la passione viscerale, assillante.
Napoleone era un uomo d’armi, ma, innamorato, le scrisse centinaia di lettere, anche due o tre al giorno, mentre stava conducendo la campagna d’Italia e ottenendo una vittoria dopo l’altra. E’ incredibile come il giovane generale riuscisse a scrivere tante lettere brucianti di amore e nel contempo a vincere. La chiamava Josephine, in italiano Giuseppina, addolcendo il suo secondo nome. Lei all’inizio fu solo divertita dall’ardore del suo spasimante, diceva “E’ buffo Bonaparte”, poi riconobbe in lui l’uomo di successo e accettò il suo amore pur non amandolo subito come lui amava lei.
Infatti lei rispondeva con scarne lettere di cui Napoleone si lamentava e che, per il meccanismo della perdita, aumentavano il terrore che lei lo dimenticasse e aumentavano il suo desiderio. Quando lo raggiunse, si portò dietro persino Hippolyte, un suo giovane amante, ma Napoleone lo fece prendere, lo fece mettere davanti al muro con il plotone di esecuzione pronto a sparare e poi lo graziò. Naturalmente il rivale gli lasciò campo libero.
Poi Napoleone volle sposarla nonostante l’ostilità della famiglia che disprezzava la bella creola anche per le dicerie sul suo conto. La fece incoronare imperatrice al suo fianco nel 1804. Quando cominciò a sfiorire e il marito prese a tradirla, allora fu lei che gli dimostrò un attaccamento da innamorata e gli fu accanto nel momento della disgrazia perorando la sua causa, anche se era ammalata, davanti allo zar e l’imperatore d’Austria. Ma tutto fu inutile. Giuseppina si ammalò e morì.
Si comportò sempre degnamente da imperatrice e lasciò il suo posto con grande dignità quando lui per avere un erede sposò Maria Luisa d’Austria.
La storia di Napoleone e Giuseppina ci insegna l’estrema importanza delle coincidenze nel campo dell’amore e della storia. Giuseppina era legata a Barras, il capo del Direttorio, che stava per essere rovesciato da una rivolta realista. Napoleone ha stroncato la rivolta e salvato il Direttorio e si è trovato così si può dire tra le braccia, una delle donne più belle e famose di Francia. Lei non lo amava, ma ha capito che nell’uomo c’era del genio e ha ubbidito alle sue richieste. Potrebbe sembrare un segno di debolezza, ma lei aveva capito che Napoleone era invincibile e si mise dalla sua parte. Poi lo amò veramente e continuò probabilmente ad amarlo per tutta la vita.
Ma nulla di tutto questo sarebbe successo se Napoleone non fosse stato, non solo un genio, ma un uomo dall’immensa capacità di amare e innamorarsi, al punto di resistere a tutte le calunnie, a tutti gli ostacoli, persino alla presenza di amanti pur di realizzare il suo amore. E alla fine ci è riuscito.
Quindi il caso ma anche la volontà, lo slancio irresistibile.