L’esplosione dell’adolescenza verso la libertà

8 Settembre 2019



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Per capire le adolscenti si deve ricordare la propria: quanto slancio, quanti sogni, quanto desiderio, quanta vita!

L’adolescenza femminile è infatti un periodo magico e misterioso, che si tende a dimenticare. Una bambina goffa in pochissimi mesi esplode. Dal nulla crescono i seni, arriva la prima mestruazione che l’accompagnerà per almeno quarant’anni, cresce in altezza e in bellezza. E comincia a desiderare in modo potente di sedurre, di accedere alla sessualità, molto più dei coetanei maschi.

È un engramma che si attiva da centinaia di migliaia di anni e che ogni volta sconvolge la vita di chi ne è colpito e spesso anche la sua famiglia, a volte impreparata, che si trova in casa quasi un’estranea, avida di libertà e di naturale desiderio sessuale.

 

L'educazione delle bambine

L’educazione incanala questa potenza in percorsi socialmente accettati, di graduale avvicinamento al mondo adulto e al mondo sentimentale e sessuale, ma con modalità differenti a seconda delle culture nazionali e religiose, che rispondono in modo diverso alla gestione della sessualità adolescenziale.

In tutte le società le femmine adolescenti sono sempre state una potenza creativa, fantastica, erotica,  scatenata. Tutte le società hanno sempre cercato di imbrigliare questa potenza, di domarla. di impedirle di debordare, con regole, proibizioni, abbigliamento castigo, regole morali e religiose, per trasformarle in una donna ubbidiente a un marito o a un padrone o ad altre donne più vecchie.

E in tutte le società le adolescenti più belle più vivaci, più intelligenti sono sempre riuscite ad affermarsi, ma a fatica. Nel mondo islamico la repressione è tuttora particolarmente dura.

 Cosa dirà la gente?

Nel film “Cosa dirà la gente” Nisha è una ragazza pakistana che vive in Norvegia con la sua famiglia, ben integrata ma molto legata all’enclave di conterranei presenti nella cittadina scandinava dove risiede.

Nisha ha sedici anni, è molto carina, e si veste, di nascosto, in modo seducente come le sue coetanee occidentali. Vuole piacere, trovare un fidanzato. Questo la spinge a rischiare la disapprovazione della sua famiglia e forse a sottovalutare i pericoli del suo comportamento.
Una sera i suoi la trovano in camera sua con un ragazzo norvegese, che si è arrampicato come un novello Romeo e con cui non ha nemmeno iniziato ad avere rapporti sessuali. La reazione è tremenda: il ragazzo viene picchiato brutalmente e a Nisha viene chiesto di sposarlo.
Il padre non accetta che la sua piccola bambina, che prima era la sua figlia preferita, sia diventata una donna europea libertina e immorale. Per questo la accompagna in Pakistan e la porta nella sua famiglia d’origine, dove Nisha viene costretta a subire i codici locali, con tanto di velo, da cui cerca di scappare senza riuscirci.
Nonostante l’ambiente restrittivo della sua libertà, Nisha sente  le pulsioni dell’adolescenza vibrare in lei, tanto da attirare le attenzioni di un giovane e bel cugino, con cui inizia un gioco di sorrisi e delicati sfioramenti di mano. Una sera i due scappano, novelli Giulietta e Romeo – anch’essi adolescenti -  e riescono a baciarsi, finalmente. Sorpresi dalla polizia corrotta del luogo, sono costretti a denudarsi per strada e vengono umiliati pubblicamente.

Il padre della ragazza torna a prenderla, ma prima di riportarla in Norvegia, medita addirittura di ucciderla, poi cerca di indurla a un suicidio “riparatore”, ma non ne ha la forza. La famiglia cerca, infine, di imporle un matrimonio combinato via skype  ma Nisha riesce a scappare definitivamente mentre il padre, da una finestra, guarda andare via per sempre quella che un tempo era stata la sua bambina; i due si scambiano uno sguardo intenso che per Nisha vuol dire libertà.

Al di là dei contenuti relativi alla condizione della donna nel mondo arabo - in cui non c'è  solidarietà da parte delle altre donne, in particolare la madre e la zia, – e l’importanza assoluta dell’apparenza sociale, del fare bella figura di fronte alla comunità d’appartenenza e dell’onta del non conformismo, che dà il titolo all’opera, il film è una struggente storia sull’adolescenza femminile, e sulle sue pulsioni, tanto più forti quanto più frustrate e mutilate.

Concludo con alcune parole di Proust

L’adolescenza è anteriore alla solidificazione assoluta: ecco perché, accanto alle fanciulle, sentiamo quella freschezza che dà lo spettacolo delle forme che mutano senza posa, in una opposizione instabile che fa pensare a quella perpetua creazione degli elementi primordiali della natura che contempliamo davanti al mare.

(Marcel Proust , “All’ombra delle fanciulle in fiore”)

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Giusy Cafari Panico

Giusy Cafari Panico, caporedattrice (email), laureata in Scienze Politiche a indirizzo politico internazionale presso l’Università di Pavia, è studiosa di geopolitica e di cambiamenti nella società. Collabora come sceneggiatrice con una casa cinematografica di Roma, è regista di documentari e scrive testi per il teatro. Una sua pièce: “Amaldi l’Italiano” è stata rappresentata al Globe del CERN di Ginevra, con l’introduzione di Fabiola Gianotti. Scrittrice e poetessa, è direttrice di una collana editoriale di poesia e giurata di premi letterari internazionali. Il suo ultimo romanzo è “La fidanzata d’America” ( Castelvecchi, 2020).

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