I precedenti amori del nostro amato ci trasformano.
Nell’innamoramento bilaterale spesso i due amanti hanno vissuto due vite diverse, altri amori intensi riusciti o dolorosi e tutto questo passato deve essere ricordato, rivissuto, rielaborato, in modo che ciascuno possa conoscere l’altro nella sua diversità e comprenderlo, amarlo, accettare ciò che è ed è stato.
L’innamoramento bilaterale non è solo scoperta ansiosa dell’altro, è anche rivelazione tremante di sé, delle proprie più intime esperienze, delle proprie debolezze, delle proprie paure. È mostrare la propria anima nuda, sapendo che puoi urtare chi ami, come le sue confessioni feriscono te.
È un dirsi reciproco ciò che non diresti a nessuno, nemmeno a te stesso e quindi non richiede solo di vincere l’esitazione, il dubbio, la gelosia, ma anche riconoscere in se stessi la propria ambiguità e la propria menzogna.
Io amo questa donna, penso continuamente a lei, desidero solo lei, e voglio sapere tutto della sua vita, dei suoi amori, cosa ha vissuto cosa ha provato nel passato. E lo stesso lei vuol sapere di me. Mi ha dato un suo scritto in cui racconta la sua esperienza amorosa con il suo primo amore. Mentre lo leggo sono tremante, geloso, soffro nel leggere cosa faceva con l’altro uomo, sentire cosa provava, ma considero quello che mi fa leggere come un segno di sincerità, di profonda fiducia in me.
Era il suo primo uomo. Vedo con gli occhi di oggi la relazione che lei ha avuto con il suo amato. È una relazione importante, decisiva per lei, per la sua sessualità, per la sua maturazione, per il suo diventare donna, per come amerà in seguito. E provo una violenta emozione perché l’amo e so che mi ama, ma quella esperienza non l’ha fatta con me, ma con un altro e provo prima eccitamento, desiderio e poi gelosia, struggimento, dolore.
Leggendo queste pagine le assorbo, le incorporo nel mio mondo e nel mio amore per lei.
Ormai, pensando a lei, la vedrò anche così. Ciò che mi ha raccontato ha ormai plasmato il mio desiderio, ha trasformato il mio modo di guardarla e di desiderarla.
Perché mi ha dato queste pagine? Raccontandomi cosa ha fatto e cosa ha vissuto in passato vuole che io lo viva ora con lei e, in questo modo, trasformi ciò che ha donato all’altro in un dono a me? Forse, ma di certo io ora sarò anche l’altro, e mi rendo conto che mentre per lei è stata un’esperienza fondante, per l’altro è stato solo un gioco di seduzione. E questo ha inciso sul suo futuro modo di amare, anche me .
Allora provo un senso di profonda ingiustizia, perché avrei dovuto essere io al suo posto, io che l’amo e l’avrei amata anche allora, dandole una felicita che l’altro non le ha dato, e che avrei cambiato il corso della sua vita in senso positivo.
Ma così facendo metto indietro ciò che provo oggi (con il mio attuale amore, la mia esperienza, la mia sensibilità), reagisco a uno scritto che esprime ciò che lei ha provato molti anni fa, le sua verità di allora. Un paradosso del tempo, uno sbaglio logico. Eppure prezioso, perché ora so molto di più sul suo bisogno di amore, sulla sua sensibilità, e su me stesso.