La teoria di Francesco Alberoni ha come oggetto privilegiato di studio i movimenti collettivi che producono a un certo punto la formazione di istituzioni. Nel suo studio Alberoni era partito dalla distinzione fatta da Tönnies tra comunità e società. La comunità è un organismo che dura nel tempo, è un rapporto reciproco sentito dai partecipanti, fondato su di una convivenza durevole, intima ed esclusiva. Forme primitive di comunità sono il rapporto madre-bambino, il rapporto uomo-donna, il rapporto tra fratelli. La società invece è basata su accordi, contratti, sull’utile reciproco ed opera in rapporto a un fine. Si può dire che la prima è una struttura eminentemente affettivo/emozionale, la seconda razionale, cioè una unione dei mezzi rispetto a un fine. Appartengono a questa categoria le società per azioni, le associazioni politiche, finanziarie, culturali. La vita societaria è razionale, pubblica.
Poi si è accorto che moltissime strutture sociali, come le sette, le chiese, i partiti, le nazioni, le civiltà e persino gli imperi, immense istituzioni, che lui chiama civilizzazioni culturali, sono nate da movimenti. Per questo, accanto alla comunità e alla società, ha posto i movimenti collettivi che sono quelli che più danno conto della trasformazione, delle dinamiche di trasformazione storica.
Con il movimento collettivo, dal corpo della società o della comunità emerge una nuova entità sociale che non è definita, ma si trasforma. Anche questa formazione ha fondamentalmente delle caratteristiche emozionali come quelle della comunità, ma a differenza della comunità è in movimento, si trasforma continuamente ed a un certo punto genera la formazione di un’istituzione.
Per affrontare questo tipo di fenomeni, Alberoni che proveniva dalla tradizione psicoanalitica rigorosamente freudiana, si è trovato in imbarazzo perché nella psicoanalisi freudiana non esiste una chiave che spieghi perché in un sistema sociale avvenga una rivoluzione, un rovesciamento dei valori dei fini, delle mete, delle idee. Freud si occupava dell’individuo e l’individuo come unica fonte di informazioni su cui si può basare ha il passato: i suoi rapporti col padre la madre i fratelli, altre persone emotivamente importanti. Ma per esempio non può spiegare perché improvvisamente si innamori di un’altra persona lasci padre, madre, fratelli cugini per andare con quella, mettendola davanti a tutti, trasfigurandola. Freud ne fa un cenno quando parla di ideale dell’io.
In un certo periodo Freud riteneva che nell’innamoramento avvenisse una proiezione dell’ideale dell’io sull’oggetto amato e questo ne usciva trasfigurato. Ma nell’esperienza concreta dell’innamoramento, l’oggetto amato non assume virtù o qualità nobili, sublimi. Diventa piuttosto una divinità. La parola ideale dell’io non è ciò che caratterizza la figura dell’amato è piuttosto un oggetto di desiderio e amore sconfinato con cui trasfiguri anche il mondo e ti proietti in un futuro radioso, anche se pieno di minacce e di pericoli. L’innamoramento è una rinascita nella quale tu esci dalla vita quotidiana, entri in uno stato straordinario, ti si spalanca davanti il futuro e una nuova vita. Il nome che Alberoni ha dato a questa fase è stato nascente. Da dove viene questa immagine di un futuro radioso? Questa spinta alla rivolta che è tipica di tutti i movimenti, anche se ora abbiamo accennato solo all’innamoramento. Dopo molto affanno e ricerche è giunto alla conclusione che una esplosione di questo genere poteva essere spiegata con una teoria dualista nella quale andava aumentando il disordine nel sistema.
Freud nell’ultima fase della sua vita aveva una teoria dualista, ma non l’ha mai usata per spiegare i fenomeni individuali e sociali concreti. Che spiegasse cioè la nevrosi, la psicosi ma anche le rivoluzioni, i fenomeni di massa.
Alberoni pensa che la parola thanatos debba essere sostituita con aggressività conservando il dualismo. Vi sono impulsi distruttivi, omicidi e amorosi, attrazioni. A questo punto però si è trovato davanti al compito di rifare la metapsicologia. Per esempio un individuo che è aggressivo verso un altro, quando prova piacere? Quando può colpire l’altro. L’aggressività è già essa stessa fonte di piacere. E quando diventa dolore disgusto rabbia, collera? Quando fa un regalo a quello che odia. Il guerriero esulta sul corpo del nemico ucciso. E piange sul corpo dell’amico perduto. Ma sino ad ora non aveva ancora trovato un meccanismo che proiettasse bene e in avanti finchè avanzò l’ipotesi che l’ambivalenza, cioè il disordine, provocasse dolore.
Non è solo il far male a chi ami, ma anche amare o non amare una persona ambivalente o un partito ambivalente o una struttura sociale ambivalente. Perché le comunità sociali si comportano come gli individui.
Alberoni per stabilire le regole di un sistema dualista ha elaborato tre principi che ha chiamato principi della dinamica
- Afferma che “si produce piacere solo quando i due impulsi si scaricano su oggetti dello stesso segno
- Stabilisce che il soggetto tende a investire stabilmente le cariche positive o negative su oggetti stabilmente gratificanti o stabilmente frustranti.
- Stabilisce che l’ambivalenza produce sofferenza e questa sofferenza è direttamente proporzionale all’investimento totale dell’oggetto.
Quest’ultimo principio sarà alla base del bang dell’esplosione da cui il soggetto esce quando l’entropia, cioè il disordine supera una certa soglia. Allora avviene un mutamento di stato e il soggetto entra in stato nascente.
Lo stato nascente diventa a questo punto un altro tipo di stato mentale individuale o collettivo, politico o religioso con una sua struttura temporale. La struttura è molto importante e la troviamo all’inizio di tutti i movimenti della storia. Ecco perché la teoria di Alberoni è anche una teoria della storia.
Quando è che l’ambivalenza diventa intollerabile? Quando l’investimento totale dell’oggetto è altissimo e i meccanismi persecutivo e depressivo identificati da Melany Klein hanno fallito il compito di difendere l’oggetto dai nostri attacchi persecutivi . Allora prevale l’aggressività.
Nello stato nascente appare un unico oggetto non ambivalente di amore. Appare nella mente, nei cuori, nelle speranze, nei sogni. L’ambivalenza va nel passato e vi resta confinata e il futuro si libera davanti al movimento che procede nella sua strada per molto tempo, illuminato dalle categorie dello stato nascente. In questo stato gli ostacoli non hanno l’aspetto di ambivalenza ma di prove da superare che portano verso la meta. Col tempo lo stato nascente tende a irrigidirsi in regole e dogmi e così diventa istituzione.
Se applichiamo la teoria di Alberoni alle formazioni attuali, possiamo fare una distinzione tra quelle che si trovano allo stato di movimento da quelle che si trovano nello stato di istituzione.
Nel primo caso la forma è dinamica ed energizzata, fondata su una solida coerenza interna, con un alto ideale da raggiungere a cui collaborano tutti i componenti del movimento e dove il nemico è all’esterno. Questo mette al riparo la formazione dagli attacchi interni che siano di tipo competitivo o di sfruttamento e dominio (presa del potere e dominio sugli altri).
In questa fase un caso in cui potrebbe essere rilevata la presenza di un nucleo di movimento, secondo la teoria di Alberoni, è attorno a Trump. Vi sono una serie di elementi che spingono le valutazioni in questa direzione, partendo dalle precedenti elezioni vissute come se la vittoria fosse stata sottratta e quindi da riconquistare, quindi un lungo periodo di accumulazione di risentimento, di sovraccarico depressivo e sogi di riscatto. Gli attentati avvenuti durante la campagna elettorale, il primo in particolare, possono aver contribuito a rafforzare l'immagine di un leader che si vuole togliere di mezzo e la sua reazione energica ha contribuito a trasformare la sua figura tra i suoi seguaci in senso messianico. Da quel momento il linguaggio di Trump è cambiato orientandosi in senso messianico. Un linguaggio che non segue i dettami della razionalità, "Dio mi ha salvato perchè potessi guidare l'America a essere di nuovo grande", è il messaggio rivolto ai seguaci di un capo carismatico, a quelli che credono in lui, ai quali promette la restituzione di qualcosa che sentono di avere irrimediabilmente perduto..
Se quello che si sta formando è un movimento, divreeà chiaro nelle prossime fasi. La posta in gioco che si è dato è alta e va dalla decisione esplicitata di porre fine alle guerre in corso, alla volontà di condurre il paese verso un nuovo rinascimento, una nuova età dell’oro tutta americana.
Molti osservatori prevedono che ci sarà una lotta per la competizione ai vertici con Musk. Ma il fenomeno di un movimento sviluppatosi intorno a due figure carismatiche lo abbiamo visto più volte nella storia dei movimenti e recentemente proprio in Italia, nella formazione e diffusione del movimento 5 Stelle, grazie al sodalizio tra due figure molto diverse tra loro, il genio visionario di Gian Roberto Casaleggio e la dirompente capacità comunicativa di Grillo. I due erano complementari e avrebbero potuto realizzare un piano ancora più ambizioso se Casaleggio non fosse venuto a mancare. Anche Trump e Musk presentano caratteristiche molto diverse l'uno dall'altro e non sono in competizione tra di loro. Che il loro programma sia un bene per i destini del mondo è una questione aperta, ma i due sono già ai vertici delle rispettive carriere, più che divisi dalle rispettive ambizioni, e guardano nella stessa direzione.