Rifare il patto

9 Gennaio 2021



Rifare il patto
Rifare il patto

Buongiorno Cristina,

ho 40 anni, due figli, sono separata in casa. Dieci anni fa conobbi un ragazzo e poiché per lavoro viaggiava molto (è un militare) decidemmo di non stare insieme. Abbiamo però continuato a sentirci, lasciandoci liberi di frequentare altre persone, sapendo che sarebbe finita presto. E così fu, lui saltava di fiore in fiore e io incontrai il mio attuale marito. Abbiamo sempre avuto un'intesa forte che non ho mai avuto con mio marito, sebbene quest'ultimo abbia molti altri pregi.

Due anni fa, il mio matrimonio era in crisi e lui ricomparve nella mia vita. Ci ritrovammo a parlare ogni giorno; lunghissime telefonate e messaggi a non finire. Decidemmo che fosse arrivato il momento di vederci, così mi organizzai e scesi un weekend da lui. Fu tutto perfetto.

In seguito andai sempre io da lui. Anche se gli chiedevo di venire da me non lo fece mai con la scusa che avrebbe dovuto andare in hotel e non avrei potuto dormire con lui. Questo mi ha sempre infastidito, ma non volevo forzare la mano. Passarono mesi felici finché non è arrivato il Covid e addio spostamenti.

È stato allora che i nostri contatti si sono intensificati moltissimo. Ci sentivamo mille volte al giorno. Lui mi dice che in quei due anni non aveva frequentato nessun'altra perché voleva me. Tutto sembrava andare a gonfie vele quando a inizio dicembre sparisce per un weekend intero. Mi scrive poi la sera della domenica per dirmi che era stato con una donna, così, come se mi avesse detto che era andato a far la spesa..

Da quel momento, anche se ho cercato di frenarmi, sono stata travolta dalla gelosia. Lui ha ribadito che noi siamo liberi, single, non una coppia e abbiamo il diritto di andare a letto con chi vogliamo.

In questi ultimi giorni, se discutevamo della fedeltà spariva per poi tornare come se niente fosse, senza chiedere scusa. Ma l’ultima volta che siamo tornati sul tema della gelosia abbiamo discusso, mi ha detto che l’ho deluso e ha chiuso ogni contatto.

Ora, è chiaro che ha un'altra, la novità è sempre più allettante del vecchio, ma non riesco a capire come non si possa provare del sentimento nei riguardi di una persona con cui si ha condiviso momenti difficili e importanti della propria vita, con cui si è passato quasi 700 giorni incollati a un telefono, si è ristrutturato e arredato casa in videochiamata, detto frasi importanti e fatto promesse. Chiudere può essere facile, ma come può non sentire la necessità di chiamarmi o scrivermi da un giorno all'altro?

So che nella sua vita lui ha avuto solo avventure e si è sempre stupito che riuscisse ad avere questo tipo di relazione intima con me pur facendo pochissimo sesso. Perciò dubito abbia incontrato la donna della sua vita in poche settimane (soprattutto perché finché mi sentiva non poteva avere tempo per le altre visto che ci sentivamo dalle 8 del mattino fino a mezzanotte). Mi sento stupida per non aver capito prima. Non ho voluto relazioni con nessuno dopo mio marito nonostante le molte possibilità, ma ho scelto lui, convinta che fosse speciale.

Lui invece non ha mai scelto me.

Chiedo consiglio per capire cosa ho sbagliato, per voltare pagina e per non farmi fregare nel caso tornasse.

 

Cristina Cattaneo BerettaCara Roberta,

a volte nella vita gli incontri avvengono in momenti sbagliati e causano  scelte altrettanto sbagliate. Ed è quello che sembra essere accaduto a voi. Lui aveva un animo vagabondo ed entrambi non eravate sicuri che si trattasse di vero amore. Non avete avuto il tempo di conoscervi e così vi siete lasciati reciprocamente liberi. Tuttavia, nonostante la distanza, un filo vi ha sempre tenuti uniti. E questo filo, non era il sesso, ma un legame più profondo.

Poi lei si è sposata con un uomo che non amava. È una scelta che non si dovrebbe mai fare, anche se forse suo marito le sembrava un uomo migliore.

A distanza di otto anni, vi riavvicinate. Quello che nasce è un amore nuovo. Ha tutta la forza dell’amore che non avevate vissuto anni prima, e appare come un nuovo inizio.
Almeno lei così credeva e, superando le incertezze, va a trovarlo, vive con lui un periodo bellissimo.

Nel vostro caso il Covid, invece di separarvi, vi ha uniti in un dialogo continuo, bello, fitto. Ma ecco che appena lui può uscire corre dalla prima donna che incontra e poi lo racconta a lei, Roberta, come se foste commilitoni. E al suo stupore, alle sue proteste, al suo dolore di donna che si sente tradita, le butta in faccia il vecchio patto (quello di tanti anni prima), la rimprovera per la sua gelosia, di fatto per il suo amore e chiude il rapporto.

E ora si rende anche conto che, quando vi siete riavvicinati, era stata lei a prendere il treno, era lei che sottraeva tempo ai figli e alla sua vita per andare dal suo amante, che non voleva affrontare spese, disagi o perdite di tempo. E chi domina il tempo, domina la relazione, domina l’altro.

In quest’ora di amarezza lei vede quello che non aveva visto. Scrive infatti: "Io avevo scelto lui, mentre lui non aveva scelto me".

Io non so dirle se quest’uomo tornerà. Forse, dopo averle fatto temere di averlo perduto, dopo averle somministrato la paura della perdita, potrebbe tornare. Per poi andarsene un’altra volta.

Ma lei si può anche svegliare e non accettare questo gioco. Va rifatto il patto. Questa volta, però, in cui ciascuno non è libero di fare quel che gli pare. E lei deve decidere cosa vuole fare della sua vita, del suo matrimonio e con chi vuole crescere i suoi figli.

Ora ha quarant’anni. Un’età importantissima per una donna. È nel pieno delle energie e della bellezza e non è più una ragazzina senza esperienza della vita. Ha bisogno di un uomo vero che le stia al fianco ogni giorno, che lei stima e ama e che sappia darle un vero amore esclusivo.

Ha le capacità, questo suo militare, di darle veramente quello di cui lei ha bisogno?

 

 

 

 

 

 

 

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (la nave di Teseo 2020), 1989-2019 Il rinnovamento del mondo (La nave di teseo, 2021)

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