Il motivo del titolo del libro il rinnovamento del mondo non è una visione ottimistica o paradisiaca del futuro che invece appare quanto mai minaccioso. È solo la consapevolezza che col covid è terminata un’epoca di trasformazione violenta e disordinata in cui la classe economico-politica non ha mai previsto le conseguenze delle sue azioni e quando nascevano sofferenze e disagi ha sempre proposto rimedi e cure che aggravavano la situazione. Per esempio si è visto che più si commerciava con la Cina più questa diventava una potenza non solo economica ma tecnologica, politica e militare che si espandeva pericolosamente in tutto il mondo.
Un altro esempio di cecità lo vediamo nel non aver mai cercato seriamente di rallentare la crescita demografica e delle migrazioni che ne sono la conseguenza. Lo stesso nel non porre un reale freno all’inquinamento globale del pianeta.
È come se in questi campi la nostra intelligenza si bloccasse, non volesse vedere il fenomeno e fosse incapace di pensare soluzioni radicalmente nuove.
Oggi sta tramontando la generazione politica che non ha saputo guardare lontano e non ha messo in atto terapie efficaci.
Solo la catastrofe, la distruzione sgombrano il terreno dalle vecchie concezioni e fanno emergere il nuovo. Nella prima guerra mondiale solo dopo anni di massacri nelle trincee sono stati prodotti i primi veicoli corazzati sempre ostacolati dalla vecchia casta militare.
E oggi i membri della classe dominante sono ancora convinti che qualsiasi scoperta scientifica, qualsiasi innovazione tecnica sia automaticamente un progresso della vita umana e quindi possa essere prodotta, messa sul mercato e usata liberamente.
Se avessimo usato questo criterio, dopo la scoperta della bomba atomica avremmo già fatto delle guerre nucleari, invece le bombe non sono mai state usate grazie ad un sistema ferreo di negoziati e di controlli.
In sostanza non deve essere inibita la ricerca scientifica e la scoperta, ma guidata, controllata e talvolta proibita la produzione tecnica.
È una strada che abbiamo appena iniziato ma è il futuro. Una strada che non può essere affidata ad una dittatura o al mercato ma solo a una democrazia matura in cui il potere statale è temperato e corretto dal buonsenso pratico quotidiano del popolo.