Un tempo, quando incontrava difficoltà nel mondo reale, la coppia rispondeva con un rafforzamento della solidarietà, con l’approfondimento e il radicamento dell’amore.
Invece oggi, in una società che ti promette il tutto e subito, dove domina la morale liquida permissiva, nei periodi di difficoltà e di sfiducia i due anziché sorreggersi, pensano di poter alleggerire la situazione allontanandosi, prendendosi una pausa, una vacanza momentanea. Magari con un flirt, una breve distrazione con un altro amore divertente e leggero. Pensano di cambiare il rapporto come si cambia albergo o il luogo di vacanza o il tipo di crociera. Ora bisogna tener presente che l’innamoramento ha un tempo continuo, spasmodico, addirittura orientato all’avvenire: esso produce una specifica torsione del tempo.
Il tempo continuo e spasmodico vuole sempre con sé la persona amata. Quando vai con un altro partner, esci da questo tempo continuo ed entri nel tempo granulare in cui puoi stare lontano dall’amico quanto vuoi, ma durante l’intervallo vi dimenticate. Qualche volta il processo di entrata ed uscita dal continuo (innamoramento) al granulare (erotismo, sessualità) e viceversa è possibile. Ma chi pensa di poterlo fare a piacimento sbaglia: una volta uscito dalla struttura continua del tempo, non può più rientrarci o è l’altro che non resiste straziato dalla gelosia. Diciamo che non ti puoi innamorare e disinnamorare a piacimento. La libertà assoluta in questo campo è un’illusione.
L’unica strada è o trasformare l’innamoramento in istituzione, dandosi una costituzione, una legge, o combattere l’innamoramento fin dall’inizio, non legarsi con nessuno, cambiare subito e apertamente.