Testo dell'articolo di Francesco Alberoni e Cesare Galli
pubblicato sul Corriere della Sera Economia il giorno 7 settembre 2020
L’assegnazione a Milano di una delle tre sedi centrali del Tribunale Unificato dei Brevetti è molto di più di un’istituzione UE da portare in Italia: è un tassello importante di un progetto realistico di rilancio e di riqualificazione dell’economia italiana dopo l’emergenza Covid-19, che parta da una chiara visione del futuro basata sui punti di forza dell’Italia e sui modi concreti per valorizzarli.
Siccome infatti la globalizzazione non può essere messa in discussione, perché non è possibile rinunciare a uno strumento come Internet, che già da solo, con l’e-commerce, supera tutte le frontiere, abbiamo più che mai bisogno dell’Europa e quindi, per competere nell’innovazione, del Brevetto Unitario e del Tribunale Unificato Europeo dei Brevetti: non solo perché gli aiuti dell’Europa sono oggi indispensabili, ma prima ancora perché solo un’Europa unita può avere la forza di farsi valere a livello mondiale, evitando che i valori di libertà, civiltà e solidarietà nei quali crediamo vengano travolti. Dunque il Governo italiano per aiutare veramente la ripresa economica del Paese deve anzitutto lavorare con l’Europa, e non contro l’Europa, nell’affrontare la crisi, avvalendosi anche di strumenti come il MES senza condizionalità previsto proprio per finanziare il settore sanitario, così penalizzato in Italia negli ultimi anni dai tagli di spesa.
Superata la fase dell’emergenza, il sistema economico dovrà infatti venire sostenuto non con il “solito” assistenzialismo, ma attraverso aiuti mirati a ricostruire le condizioni per una ripresa della crescita, avendo ben presenti le nuove domande del mercato di domani, dato che i cambiamenti nel modo di lavorare e anche le nuove professioni che inevitabilmente questa “guerra al coronavirus” sta introducendo non potranno venire tutti dimenticati, anche perché presentano aspetti positivi per la vita e la sostenibilità ambientale. Il nuovo sviluppo dovrà cioè rispondere al bisogno di qualità della vita che questa crisi ha portato in primo piano e che significa anzitutto salute, ma allo stesso modo tutela dell’ambiente, dell’abitazione domestica, benessere, sicurezza (anche delle comunicazioni), comfort, possibilità di conciliare le esigenze lavorative con quelle personali e familiari.
Proprio in questa prospettiva portare a Milano la sede del Tribunale Europeo dei Brevetti dedicata a farmaci e Life Science è estremamente importante, perché l’Italia, che in tutto il mondo è simbolo di qualità della vita – con la sua grande bellezza, con la sua cultura enogastronomica, con la sua moda e il suo design, ma anche con i suoi settori più innovativi, come il biomedicale, la meccanica, la meccatronica, l’intelligenza artificiale applicate anzitutto proprio ai settori che con la vita hanno a che fare, e con tutto l’indotto che queste attività creano –, deve puntare su progetti di valorizzazione reciproca delle imprese di eccellenza, del territorio in cui gravitano e dell’intero Paese.
Naturalmente per fare questo occorrerà mettere mano ai nodi che da sempre ostacolano in Italia le nuove iniziative, dalla semplificazione burocratica a una fiscalità che non disincentivi gli sforzi per migliorare le proprie condizioni economiche e a una riforma della Giustizia che preveda Sezioni Specializzate per tutte le materie più importanti per l’impatto sull’economia e sulla vita dei cittadini, proprio sul modello del Tribunale dei Brevetti, per ridurre la durata dei processi e renderne più certo l’esito, disincentivando così i contenziosi inutili.
E servirà anche una nuova stagione costituente, sia a livello europeo, per trasformare l’Unione Europea un unico Stato Nazione, molto leggero ma autorevole sul piano internazionale, articolato in Stati federali nazionali a loro volta regionalizzati; sia a livello nazionale, per definire con chiarezza i rapporti tra Stato e Regioni in chiave di federalismo emulativo, perché senza una chiara assunzione di responsabilità, a tutti i livelli, le scelte decisive per il futuro del Paese verranno ancora rinviate.
Dunque anche gli interventi per il rilancio post-Covid dovranno puntare in questa direzione: e per la sede del Tribunale Europeo dei Brevetti occorre agire subito, facendo valere con i nostri partner europei i plus di Milano, a partire dal suo ruolo di città di dimensione europea, posta al centro di una regione che, nonostante il Covid, rimane tra le più forti d'Europa, specie sul piano delle imprese innovative e della ricerca, anche universitaria, con poli di eccellenza assoluta come Politecnico, Humanitas, San Raffaele, non a caso tutti attivi nei settori Pharma e Life Science.
In questo modo dalla crisi potrà nascere una nuova stagione di crescita e di sviluppo, con benefici per tutti, se la politica metterà da parte le divisioni e le contrapposizioni, operando concordemente insieme alle imprese per creare le condizioni di un nuovo miracolo economico italiano.