Ti ha lasciato? Ecco perchè devi cambiare

7 Giugno 2019



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La ragazza con la pistola  è un delizioso film di Monicelli  ambientato in un paesino della Sicilia degli anni Sessanta, dove il protagonista, Vincenzo Macaluso, commissiona il rapimento di una ragazza per sposarla. E' una pratica consueta: ma gli amici gli portano per errore la cugina Assunta Patanè, che si era sostituita alla prescelta perché  è pazzamente innamorata di Vincenzo.  Quando Vincenzo vede arrivare Assunta al posto della florida cugina, si arrabbia. Ma le regole sono regole: la ragazza è ormai disonorata e lui non può far altro che sposarla.  Siamo d'altronde nel Sessantotto e anche al paese i codici stanno cambiando: infatti Vincenzo  scopre  di avere una via di fuga: partire per il Regno Unito. Assunta è una ragazza  timida e remissiva, ma solo in apparenza. Perché quando si accorge che il suo amore è stato respinto e l’onore tradito diventa una furia. Non ha fratelli che possano vendicarla, così  decide di fare da sè; parte anche lei per l'Inghilterra e si mette sulle sue tracce di  Vincenzo con una pistola per ucciderlo.  Ma ogni volta che lo trova, lui riesce a sfuggirle, sino a quando Vincenzo si rifugia in ospedale ed è li che Assunta conosce un medico che le porta via la pistola, si mette a parlare con lei e la convince, ma ci vorrà del tempo, a rinunciare alla vendetta.

Il film presenta una riflessione sui codici sentimentali che cambiano. Assunta fa molta fatica a capire  che la vendetta è assurda e in ciò l’aiuta il nuovo amico, ma l'aiuta anche  il fatto di trovare subito un ottimo lavoro come modella. Nel giro di poco tempo diventa famosa e ammirata e  allora comprende il cambiamento fatto: se lei tornasse in Sicilia ritroverebbe intatto il suo passato e la sua gente per la quale  è una donna disonorata senza più futuro, uno scarto. Ma in Inghilterra è una giovane donna di  successo del cui passato nessuno si interessa. E' il suo avvenire a contare: la sua intraprendenza il suo coraggio e la sua bellezza sono le armi che vincono; non è la pistola la miglior vendetta, ma il  successo.

In questa trasformazione riuscita ad Assunta resta una vaga ma continua nostalgia del suo Vincenzo, del suo erotismo un po’ rozzo, una nostalgia dell’odore di casa. E quando Vincenzo scopre che lei l'ha dimenticato e vede che tutta la città  è tappezzata di manifesti di Assunta ne resta affascinato: allora è lui a farle la corte.

Vincenzo sa toccare le vecchie corde dell'erotismo di Assunta che accetta di incontrarlo e persino di passare una notte con lui, ma mentre lui la stringe e le mormora di tornare al paese insieme, Assunta ha un sobbalzo. Vincenzo le sta proponendo il vecchio mondo. La corteggia per toglierle quello che ha conquistato.  Questa volta è lui a sembrare  irrimediabilmente vecchio e superato  e  Assunta gli rende  la pariglia, abbandonandolo per sempre, dopo una notte d’amore, come aveva fatto lui anni prima. Raggiunge  il nuovo fidanzato inglese e capisce che questa terra è la sua nuova patria e questo il suo uomo, un uomo evoluto e civile.

Il film, girato  nel 1968, coglieva già molto bene la confusione che avviene quando i “codici sentimentali” mutano. E ci insegna che anche noi possiamo mutare.

Quando una persona si trova nella situazione di Assunta, tutto il suo mondo si rompe. Assunta  era ossessionata dalle vecchie del paese che la dileggiavano perché aveva perso l’onore. Nel film  si salva lasciandosi tutto alle spalle. È il contesto del paese a fare di Assunta una donna disonorata e lei si salva andandosene.  ma vuole dire che tutto il suo vecchio mondo e i suoi valori devono perdere ogni valore.

Molto spesso una persona quando viene lasciata ,si sente una vittima e in genere esaspera le caratteristiche che avevano avuto valore nel mondo di prima, suo essere una persona buona, generosa, ingiustamente trattata; ma quel mondo non c'è più.  L'attaccamento al passato la fa diventare una persona moralista e non la aiuta a cambiare.

E’ difficile fare quello che ha fatto Assunta: lei non si è accorta che stava lasciando il passato perché onorava la sua furia vendicativa che conteneva una grande energia. Ma se lei fosse stata nel paese avrebbe ingigantito il suo stato di vittima, sarebbe stata una donna proba ma non si sarebbe lavata via il disonore e soprattutto sarebbe rimasta sola e chiusa sul passato.

Il film insegna che talvolta anche i sentimenti che non  ci piacciono possono aiutarci : la rabbia il rancore, la gelosia la vendetta ci fanno sentire ancora più brutti, ma, elaborati,  possono essere determinanti per cambiare.

Immaginiamo una donna che si è sposata con l'uomo che amava, hanno avuto dei figli e lei si è dedicata a crescerli. Ma appena i figli sono grandi il marito la lascia per  una donna molto più giovane, spensierata, erotica, una donna che non ha fatto nessuna rinuncia, non ha avuto responsabilità verso alcuno. La moglie allora si accorge che mentre lei si dedicava completamente alla famiglia il marito si era allontanato  da tempo: perchè non se ne era accorta?  Pensava che  occuparsi dei  loro figli fosse come  occuparsi di lui.  E quando vede che la famiglia non c'è più  cerca di fare in modo che per  i ragazzi tutto resti come prima, non vuole far sentir loro alcun cambiamento: ma la famiglia è saltata e i ragazzi lo sanno benissimo.  La donna in realtà deve trovare il coraggio di staccarsi dal passato, tuffarsi nel nuovo.

L’innamoramento agisce  come un imprinting, in forma molto simile a quella degli animali. Lascia in noi delle tracce profonde, che sembrano irreversibili. Sono solchi dove spesso scendono lacrime copiose. Ma a differenza degli animali, noi possiamo riprogrammarci, possiamo avere nel corso della vita più di un imprinting. Ma solo se riusciamo a  morire alla vecchia vita, se sapremo far mutare tanti aspetti e abitudini e persino amicizie, persino luoghi cari cui eravamo affezionati. Come fa Assunta.

Chi ha passato questa esperienza e ce l'ha fatta, si sente un rinato, gli sembra di aver vissuto più vite. Ma si sente anche più ricco.

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Cristina Cattaneo Beretta

Cristina Cattaneo Beretta (ha aggiunto il nome della mamma al suo) (email) Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Cristina Cattaneo Il pozzo e la luna ed Aracne). Studia le esperienze di rinnovamento creativo e i processi amorosi, approfondendo in particolare il tema della dipendenza affettiva. Ha pubblicato con Francesco Alberoni: L’universo amoroso (Milano, 2017 ed. Jouvence), Amore mi come sei cambiato (2019 Milano, ed. Piemme Mondadori), L'amore e il tempo (la nave di Teseo 2020), 1989-2019 Il rinnovamento del mondo (La nave di teseo, 2021)

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