Il gioco del pollo

29 Settembre 2022



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La Teoria dei Giochi è una scienza, non sempre adeguatamente conosciuta ed applicata, che studia i metodi e l’arte di prendere decisioni nei conflitti o competizioni, per fare meglio dell’avversario ove si presuppone che questi stia cercando di fare esattamente la stessa cosa.

Un film cult della metà  degli anni cinquanta, Gioventù Bruciata con James Dean, ha reso famoso (con una insignificante variante) uno dei tanti giochi esemplificativi della Teoria conosciuto come il Gioco del Pollo.

Due contendenti si lanciano simultaneamente in una corsa automobilistica, l’uno contro l’altro.

Se uno dei due, per evitare lo scontro, sterza prima dell’altro perde la competizione e fa la figura del “pollo”, del codardo, del bischero. L’avversario che non ha sterzato risulta il vincitore.

Ovviamente se entrambi sterzano contemporaneamente, non c’è vincitore né perdente, la gara è nulla ed entrambi fanno una magra figura. Se, invece, nessuno dei due si arrende a sterzare, avviene lo scontro con la tragica fine di entrambi.

In questo gioco ognuno dei due giocatori è costretto ad adottare una strategia opposta all’altro giocatore (se uno sterza, l’altro continua diritto e viceversa) e per entrambi non esiste una strategia dominante a proprio vantaggio. Poiché ognuno sa che l’altro è un individuo razionale e non vuole morire nello scontro (prima o poi sterzerà),  è tentato ad andare diritto e con questo ragionamento, apparentemente razionale, la tragedia è assicurata!.

Si pone allora una domanda: Esiste in questo gioco una strategia per vincere?

La Teoria dei Giochi ne dà una risposta positiva. Uno dei due giocatori, per primo ed in modo palese per il giocatore avversario, rinuncia alla possibilità di poter sterzare, per esempio bloccando il volante e mostrando entrambe le mani dal tettuccio apribile della vettura o dal finestrino. Non potrà più sterzare ed andrà sicuramente dritto. Il secondo giocatore per non morire  non ha altra alternativa che sterzare e perdere la gara. Il primo giocatore, con la volontaria rinuncia a tenere sotto controllo la situazione, vince.

Anche Ulisse, consigliato dalla maga Circe, si fa legare all’albero della nave in vicinanza degli scogli delle sirene perché  la rinuncia irrevocabile alla possibilità di agire (e sbagliare) è più forte ed affidabile della volontà che la tentazione, la passione, il pregiudizio possono attenuare ed annullare (Tecnica decisionale diventata nota come “Autocontrollo di Ulisse” o “Strategia di Pre-impegno”).

In certe situazioni, la rinuncia alla possibilità di azione  può risultare la strategia vincente.

Non è facile rendersene conto e può apparire irrazionale rinunciare volontariamente al controllo delle proprie azioni e della propria autonomia decisionale. Peraltro,  non si può  essere certi che l’avversario sia consapevole di tale rinuncia  e non la consideri un bluff.

Al di fuori  dei formalismi matematici e logici stabiliti nella Teoria dei Giochi, personalmente ritengo che esiste una ulteriore e più sicura strategia vincente: “Non lasciarsi mai incastrare o coinvolgere in un Gioco del Pollo”!!!!

Basta rendersi conto che la possibilità  di uscirne vincenti è appena del 25%. Un risultato favorevole (l’avversario sterza per primo e si può proseguire dritto) a fronte di tre sfavorevoli (Entrambi sterzano contemporaneamente, entrambi  vanno dritto e si schiantano, sterzo per primo e vince l’avversario).

Bertrand Russell ed alcuni esperti di  geopolitica si richiamarono a questo gioco come metafora dello stato di  rischio nell’era della corsa agli armamenti nucleari e della deterrenza nucleare in situazioni di mutua distruzione assicurata (MAD- Mutual Assured Destruction), oggi il Gioco del Pollo ritorna all’attenzione come basico paradigma strategico della guerra Russia Ucraina.

Da sette mesi Putin e Zelensky guidano le loro auto l’uno contro l’altro nella vana speranza che uno dei due si decida a sterzare per primo. Fans occidentali (US e EU), a bordo pista, incitano Zelensky con canti e cori più o meno intonati: Non sterzare, non sterzare…

Putin si rende conto che rischia lo schianto,  ordina la mobilitazione parziale, minaccia il ricorso alle  armi  atomiche. Vuole che l’avversario si renda conto che sta bloccando il suo sterzo e le sue possibilità di controllare la corsa, invita a considerare credibile la sua minaccia e sottolinea che non si tratta di un bluff (forse dimentica che non è il giocatore sospettato di bluffare che può assicurare l’avversario  affermando che non sta bleffando!).

Il Gioco del Pollo è in pieno svolgimento con una non insignificante variante.  Putin guida un robusto fuoristrada mentre Zelensky è alla guida di una utilitaria cittadina ancorché potenziata e truccata dai meccanici dell’Occidente.  Se si arriva allo schianto i danni maggiori saranno dell’auto più piccola ed i suoi frammenti  voleranno a colpire anche i cori (UE e US) che continuano ad incitare di non sterzare.

Sarebbe certamente stato meglio per tutti se avessero adottato la strategia alternativa su prospettata: “Non lasciarsi mai incastrare o coinvolgere in un Gioco del Pollo”!!!!

Fortunatamente la teoria non sempre si adatta alla pratica e nella politica come nella diplomazia ciò avviene non raramente.  Nella Crisi dei missili di Cuba del 1962, Kennedy e Kruscev ingaggiarono un loro pericolosissimo Gioco del Pollo ma i negoziati portarono a dei compromessi che evitarono lo schianto. Gli SU impedirono l’installazione dei missili sovietici a Cuba, i sovietici ottennero il ritiro dei missili US dalla Turchia e dall’Italia.

La metafora di questa guerra può sembrare banale ma ci sollecita comunque un inquietante interrogativo : Si riuscirà anche questa volta ad evitare le sventure del Gioco del Pollo con un soddisfacente compromesso?

Bisognerebbe imparare da alcuni animali che intrappolati da una tagliola, non esitano a strapparsi a morsi l’arto imprigionato, perdendo qualcosa ma riguadagnando la libertà e la vita.

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Luigi Vellone

Ha frequentato la Scuola Militare Nunziatella, l’Accademia Militare e la Scuola di Applicazione. Da ufficiale ha svolto per alcuni anni attività di comando nei reparti operativi dell’Arma della Trasmissioni. Terminati gli studi di Ingegneria e transitato nel Corpo degli Ingegneri E.I., ha svolto e diretto varie attività tecniche e successivamente, nel Servizio Informazioni e Sicurezza, è stato responsabile dello sviluppo, certificazione ed impiego di apparati e sistemi cifranti. E’ stato rappresentante nazionale presso Agenzie di sicurezza alleate e nei principali programmi internazionali sulla security concludendo la sua carriera come Direttore della Divisione Intelligence tecnologica con il grado di Maggior Generale. Nei successivi 15 anni è stato Consulente per la Cybersecurity delle maggiori Aziende italiane delle Telecomunicazioni, dell’Informatica e della Advanced Technology Consultants ltd. di Macau (China).

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