L’Ucraina come episodio della guerra USA RUSSIA per l’egemonia mondiale

10 Aprile 2022



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Il nazionalismo ucraino in Europa è anti russo, Zelensky è il portabandiera della campagna politica USA atlantica anti russa.

Io non avevo previsto che Putin avrebbe invaso l’Ucraina e lo considero oggi un errore fatale. Poteva con le trattative ottenere il Donbass, il riconoscimento della Crimea appoggiando gli Usa in funzione anti-russa senza scatenare una guerra. Oppure poteva occupare militarmente il Donbass e unirgli la fascia di costa del Mare d’Azov negoziando una repubblica autonoma in cui è compresa la Crimea. In questo caso avrebbe dovuto favorire molto l’Ucraina e in caso disgraziato di invasione ignorare Kiev attaccare solo dal sud, per raggiungere il Donbass evitando ogni tipo di danno o bombardamenti alle città. Perché invece ha attaccato dal nord assediando Kiev? Probabilmente pensava che l’esercito ucraino si sarebbe arreso ed avrebbe potuto imprigionare Zelenski e negoziare un compromesso. Perché questa seconda ipotesi non ha potuto realizzarsi? Perché, ti risponde la stampa occidentale, ha trovato una accanita resistenza nell’esercito ucraino e nella resistenza popolare. Ma perché ha trovato questa resistenza? Donne e bambini sono fuggiti in Polonia mentre gli uomini sono corsi ad armarsi mettendosi a fianco dell’esercito ufficiale creando un unico esercito patriottico che si è scontrato coi russi strada per strada. In sostanza in Ucraina con l'invasione è esploso un movimento collettivo nazionalitario dando un immenso potere bellico al popolo. È successo cioè a Kiev quanto è successo nel 1942 a Stalingrado, quando in URSS si è risvegliato il nazionalismo patriottico russo, la gente si è raccolta sotto i simboli della Madre Russia, ha pregato, ha combattuto nel suo nome dimostrando una capacità di resistenza inimmaginabile prima. Stalin ha appoggiato il movimento religioso nazionalista e ha così vinto la guerra. Se volete un altro esempio pensate alla Rivoluzione francese. Dopo molte sconfitte si è formato un esercito rivoluzionario patriottico che al canto della Marsigliese ha vinto la guerra.

In realtà nella storia ci sono molti episodi di questo genere che possono essere studiati. Proprio perché li conoscevo, non appena ho visto i primi sintomi del movimento ucraino ho capito che Putin non lo aveva previsto e capito. Come quasi tutti non aveva capito che dopo la lunga fase di differenziazione legata alla globalizzazione fra il 1989 e i 2019, dopo il Covid si è messo in moto un processo di omogeneizzazione in cui sono stati annullati, derisi i confini nazionali formando un nuovo grande mercato che annulla le individualità. Nello stesso tempo però sono emerse quattro potenze: gli USA, la Cina l’India e la Russia. Dopo il Covid abbiamo visto l’emergere imperioso di tutte le individualità nazionali. Pensiamo alla nuova India di Modi, all’affermarsi imperiale della Turchia, alle rivolte del Donbass e del Kazakistan alla ripresa dell’Afghanistan e infine al movimento nazionalitario ucraino.

Questo processo di risveglio delle differenze e delle  individualità collettive in cui sono in gioco almeno quattro grandi potenze (USA, Cina, India, Russia) ha messo in moto un conflitto per chi avrà l’egemonia mondiale nei prossimi decenni. Vista in questa prospettiva, l’attuale guerra in Ucraina è l’inizio delle ostilità fra il Blocco Occidentale egemonizzato dagli USA e quello russo. Anche a rischio di vedere andare in frantumi l’intera Asia con l’affermarsi della Cina, dell’india, forse del Giappone.

 

Zelensky è il portabandiera della campagna politica USA atlantica anti russa.

Ora: perché Zelenski è diventato, non solo il capo del movimento ucraino, ma anche il capo spirituale, il condottiero culturale osannato in tutti i parlamenti occidentali? Perché è il più accanito nemico della Russia.

Quale forza collettiva ha mobilitato, di che cosa è l’espressione? In base a quanto noi ci siamo detti e cioè che questa è una guerra egemonica mondiale fra Russia e USA, Zelenski è il portabandiera e il profeta spirituale dei popoli dell’occidente riuniti nella Nato e dipendenti dagli Usa. È il simbolo del Davide atlantico che lotta contro il Golia asiatico.

 

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Francesco Alberoni

Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano. Ha studiato il divismo L’elite senza potere (1963) ed è stato il fondatore della sociologia dei consumi in Europa: Consumi e società (1964). È il maggior studioso dei movimenti collettivi Movimento e istituzione (1977) e Genesi (1989), è il pioniere degli studi sull’amore: Innamoramento e amore (1979) tradotto in trenta lingue, un tema che ha continuato ad approfondire con L’amicizia (1984) l’Erotismo 1986) Ti amo (1996) Sesso e amore (2006) L’arte di amare (2012) Amore e amori (Edizioni Leima, Palermo, 2016). Con Cristina Cattaneo ha pubblicato L'universo amoroso (2017), Amore mio come sei cambiato (2019) e L'amore e il tempo (2020), Il rinnovamento del mondo. E' mancato il 14 agosto 2023.

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